IL PERSONAGGIO

Daw e il fumetto autobiografico: «Credetemi, ho visto gli alieni!»

Daw firma la «Guida per malvagi alieni su come fingersi un essere umano tutta la vita e farla franca», Feltrinelli«Daw», il prossimo libro di Davide Berardi vedrà tornare in scena Pupparino, versione distorta in verde di Paperino FERRARIG

Pungente ironia, sarcasmo e totale irriverenza sono la cifra stilistica di Davide Berardi, in arte Daw, fumettista e autore di «Guida per malvagi alieni su come fingersi un essere umano tutta la vita e farla franca» edito da Feltrinelli. Il testo è stato presentato e firmato ieri ad Elnòs in collaborazione con il negozio Funside. «Il titolo l’ho scelto io - racconta Davide Berardi -, però mi è stato chiesto sei mesi prima di scrivere e disegnare il testo. È una procedura standard solo che mi sono ritrovato a dover scrivere un libro che andasse incontro al titolo».

Aneddoti spassosi in forma di graphic novel 

Si tratta di una raccolta di aneddoti in forma di graphic novel a disegno digitale, con protagonista lo stesso Daw: per analizzare gli umani e le loro abitudini una spedizione di creature venute dallo spazio rapisce Davide, esponente della misteriosa categoria dei fumettisti, per estrarne il vissuto e creare un database di storie. Qui l’autore mette alla berlina i comportamenti umani, osservandoli con lo sguardo cinico e divertito di un alieno e raccontandoli con un umorismo esplosivo. Un testo dove Davide si presenta per quello che è: un comico nato. «Il primo capitolo che ho scritto è stato il secondo, quello sul porno, che indaga com’erano le cose prima del digitale: tutta un’altra fatica rispetto ad oggi! - commenta Daw -. Mi sono sentito un po’ un boomer nello scrivere questo pezzo, ma in realtà qua c’è il mio racconto dalle elementari in poi, è la vita».

Daw firma la «Guida per malvagi alieni su come fingersi un essere umano tutta la vita e farla franca», Feltrinelli«Daw», il prossimo libro di Davide Berardi vedrà tornare in scena Pupparino, versione distorta in verde di Paperino (FERRARIG)

Gli elementi autobiografici e tragicomici

Il testo raccoglie una serie di simpaticissime esperienze, che spingono a riflettere su temi importanti e profondi quali l’arte, l’esistenza e il dramma di inciampare di continuo in certi maledetti tappeti. L’elemento autobiografico è molto importante, per un autore che poco racconta di se stesso, perché trasforma gli aneddoti in uno specchio nell’anima e nel vissuto di Berardi. Spicca in questo senso un capitolo sulla logorrea. «Che non ho» afferma un divertito Daw. E sgorga dalla vita vera anche il quarto capitolo, «la cena coi fumettisti che in realtà è l’antefatto di questo libro: è lì che è nata l’idea confrontandomi con altri autori». La guida è diretta a tutti e in particolar modo, si augura Daw, ai giovani dai 20 anni.

Il ritorno di Pupparino, versione distorta di Paperino

Un’opera, ammette lo stesso autore, che è stata di difficile realizzazione soprattutto per la necessità di far «quadrare» il filo conduttore degli alieni che in un primo momento voleva abbandonare. «Ho cambiato tante case editrici e ogni volta ricomincio da zero e penso “devo fare qualcosa di serio, di fatto meglio”. Ci ho messo ben quattro mesi a disegnare, un tempo impensabile per un fumettista. Ma ero andato in burnout e l’unica soluzione è stato un gran lavoraccio di selezione e rifacimento della stessa vignetta per giorni». Il prossimo libro vedrà tornare alla ribalta Pupparino, una specie di versione distorta in verde di Paperino che pronuncia una sola parola: «Puppa» appunto! •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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