Il Boccaccio della Conti in bilico tra Venere e Diana

Monica Conti in un ruolo da attrice

Ad aprire la stagione culturale de La Boschina in via Arnaldo 40 a Calcinato la prima dello spettacolo «Caccia di Diana» che la regista Monica Conti ha tratto dalla celebre opera letteraria di Giovanni Boccaccio, trasformando il pometto in terzine in un «divertissement per tre figure»., Sul palco si esibirà l’attrice Monica Ceccardi, accompagnata al pianoforte da una gloria musicale calcinatese, il maestro Caterina Goglione, che eseguirà brani dal repertorio di Ravel, Messiaen, Gershwin e Chopin., Collaboratrice di lungo corso del Centro Teatrale Bresciano, per il quale aveva debuttato giovanissima come regista nel 1989 con la pièce «Faust., Un travestimento» di Edoardo Sanguineti, protagonisti Claudio Bisio e Roberto Trifirò, la Conti ha poi lavorato con attori del calibro di Gianrico Tedeschi e Franco Branciaroli e ha firmato numerosi spettacoli, fra i quali si segnalano «Stretta sorveglianza» di Jean Genet, «L'ultimo nastro di Krapp» di Samuel Beckett, «L'Uomo, la Bestia e la Virtù» di Luigi Pirandello, «Il Misantropo» di Molière, «Minetti» di Bernhard, «Else», «Sottotenente Gustl» e «Temporale» di Arthur Schnitzler., Ambientata nella bella stagione, «Caccia di Diana» ha come protagonista un giovinetto (lo stesso Boccaccio, che la compose sui vent’anni) il quale, mentre sta pensando come fare per ripararsi dai primi colpi d'amore che possono amareggiare il cuore, viene attirato dalla suadente dolcezza di una voce, quella di Diana appunto, che chiama a raccolta le più leggiadre nobildonne napoletane., Circonfuse da uno spirito soave, sfilano le bellezze della corte del re Roberto d'Angiò, tutte nominate a una ad una tranne l'ultima, alla quale viene dato l'incarico di guida «per salute dell’altre»., Dopo essersi raccolte intorno alla dea, le giovani si dividono in gruppi e iniziano una mirabolante battuta di caccia, che a mezzogiorno verrà sospesa per ordine di Diana, per consentire alle partecipanti di riposarsi e offrire in sacrificio le proprie prede a Giove, celebrando una scelta di castità.

Ma l'ultima donna dichiara di preferire compiere sacrifici in onore di Venere e la invoca: la dea della bellezza appare e, riconoscente per la fedeltà dimostratale dalle donne, fa scaturire dalle fiamme che si levano dal rogo sacrificale alcuni giovani allegri e piacenti., A chiusura del poemetto si apprende che la voce narrante appartiene al cervo Cimone, che sarà trasformato da Venere in una creatura umana e offerto alla donna da lui prediletta., L’appuntamento è alle 20.30., L’ingresso è gratuito., Informazioni e prenotazioni allo 030963481., •., F.Mar., © RIPRODUZIONE RISERVATA

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