«Il leone d’argento» brilla con Terraroli

Il libro di Fabio Terraroli racconta la storia dello stemma di Lonato

Lo stemma – così come la scienza araldica che lo interpreta, lo codifica, lo ratifica – è sintesi di una somma di esigenze soddisfatte., In origine indispensabile per distinguere le fazioni in battaglia quando i cavalieri, nascosti sotto elmi e pesanti armature, divenivano un tutt’uno e dove il solo colore di uno stendardo non bastava più., Poi utile per identificare famiglie dinastiche, andando così incontro anche alle rare capacità di interpretare la parola scritta., Ne spiega con cura l’evoluzione, i significati più profondi che sottendono la stessa araldica - scienza misteriosa, ponte sospeso tra arte e storia – Fabio Terraroli, autore del saggio «Il leone d’argento – lo stemma comunale di Lonato del Garda», patrocinato dall’amministrazione del comune gardesano., Da sempre appassionato di araldica, diplomato al liceo artistico, insegnante di matematica e scienze a seguito della sua laurea in biologia, l’autore lonatese dà corpo ad una curiosità che affonda le sue radici oltre vent’anni fa, instillata da una visita alla quattrocentesca Casa del Podestà, museo che, per la raccolta di quasi cinquantamila volumi custoditi, è annoverata tra le principali collezioni private dell’Italia settentrionale., Dalle fotografie scattate in quell’occasione emersero le numerose variazioni dello stemma lonatese: dettagli sui quali si imperniano gli studi articolati e sistematici durati due anni., Il lavoro di Terraroli si insinua nei secoli, ne indaga caratteristiche e variazioni sin dalla più antica delle riproduzioni conosciute raffigurata nelle pagine miniate dello Stemmario Trivulziano custodito del castello sforzesco di Milano e risalente alla fine del 1300.

Dal Basso Medioevo fino al Novecento, l’autore – poggiandosi anche su una poderosa ricerca archivistica - ricostruisce le variazioni, i simboli e i colori che il tempo ha impresso sullo stemma del suo Paese., «L’araldica trasferisce un affascinante intreccio con le vicende storiche – spiega l’autore -, ma non sempre questi legami sono rintracciabili., In parte, infatti, permangono misteriosi»., Una scienza che non guarda solo al passato., «L’araldica trova nella branca della grafica dedicata alla creazione dei logo la propria discendenza» conclude l’autore., Uno studio che guarda al passato, ma che non abbandona il presente., Lo arricchisce di allegorie che trasmettono significati, nello stesso solco dei secoli passati.•., © RIPRODUZIONE RISERVATA

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