MILANO-CORTINA

I giochi uniscono vietato dividersi

Mancano poco più di mille e cento giorni al grande appuntamento delle Olimpiadi invernali Cortina-Milano del 2026., Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha già fatto sapere che i tempi saranno rispettati., Si vedrà alla prova dei fatti., Ma, negli ultimi giorni, si è allungata più di un’ombra sulla tenuta del progetto, con gli immancabili strascichi di polemiche e con l’impressione, sempre più palpabile, di una guerra più o meno sotterranea fra i diversi soggetti in campo per sistemare qualche bandierina di parte., È sospetto, ad esempio, l’attivismo del Piemonte, già scartato dal Coni, nel 2018, come Regione ospitante, a favore dell’accoppiata Milano-Cortina., E che ora è tornato in ballo con l’idea di trasformare l’appuntamento del 2026 in una grande Olimpiade delle Alpi, con il coinvolgimento di diverse aree del Nord., C’è poi la questione della pista di pattinaggio a Balsega Pinè, che qualcuno vorrebbe dirottare a Torino, risparmiando i 55 milioni previsti per la nuova infrastruttura., E più o meno lo stesso ragionamento è quello che rischiava di portare a Innsbruck la pista di bob da costruire a Cortina., Causa guerra in Ucraina, infatti, i costi dell’opera sono schizzati da 55 a 85 milioni., Il presidente della Regione Veneto, il leghista Luca Zaia, ha già dichiarato che farà partire al più presto i bandi per i cantieri.

Ed è davvero difficile pensare che un governo di centrodestra possa reggere allo smacco di spostare in Austria un evento «tricolore»., Anche Torino, del resto, nel 2006, disse di no alla Francia che offriva un proprio impianto a La Plagne già pronto e disponibile., Il problema sul tavolo, però, è un altro: non si può pensare di ridurre il perimetro delle Olimpiadi Invernali del 2026 in una semplice analisi costi-benefici., Non solo perché a fronte dei 2,3 miliardi di euro investiti dalla collettività si prevedono ritorni economici per quasi il doppio della cifra (4,2 miliardi)., Ma soprattutto per la strategia e la filosofia che fa da sfondo all’evento., Un progetto che punta a valorizzare le eccellenze del nostro territorio, a rilanciare il turismo, l’economia e l’occupazione., Senza contare che, il successo dell’evento, avrebbe un effetto a cascata sull’intera Nazione, non solo su Lombardia e Veneto, mettendo in mostra l’efficienza e le bellezze del Bel Paese., Per questo sarebbe un grave errore piegare il progetto iniziale alla logica degli interessi di parte., E questo anche al di là della legittima candidatura di città o regioni all’evento del 2026., Altrimenti corriamo davvero il rischio di trasformare le Olimpiadi nell’ennesima occasione persa per mostrare al mondo di essere un Paese unito, in grado di fare squadra e di andare tutto nella stessa direzione.

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