L’ALTRA MINACCIA

L’Europa e il virus degli egoismi

Non c’è solo il Covid., L’Europa deve fare i conti, da sempre, con un altro virus non meno potente: quello degli egoismi nazionali., L’ennesima dimostrazione c’è stata ieri, quando non si è trovato un accordo sulla redistribuzione solidale della fornitura extra di vaccini Biontech-Pfizer (circa 10 milioni di dosi) prevista nel primo trimestre., Il Portogallo, presidente di turno dell’Ue, avrebbe voluto favorire i cinque Paesi più in difficoltà: Bulgaria, Croazia, Slovacchia, Lettonia ed Estonia., Ma sulla proposta è arrivato il «no» secco della nazione che ha fatto più vaccini rispetto alla popolazione, l’Austria, spalleggiata da Repubblica Ceca e Slovenia., Il risultato è che l’Unione è andata ancora una volta in pezzi., Esattamente quello che, fin dall’inizio della pandemia, i 27 Paesi del Vecchio Continente avevano cercato di evitare, concentrando a Bruxelles l’acquisto e la distribuzione delle dosi «salva-vita»., Ma, si sa: le buone intenzioni lasciano spesso il passo alla difesa degli interessi di parte.

Dando così sfogo ad un’inutile e dannosa guerra dei vaccini, Paesi ricchi contro Paesi poveri., Più o meno quello che è avvenuto, negli anni, con le regole sempre più stringenti di Maastricht., È chiaro, del resto, che la posta sul tavolo, in questo caso, è altissima., E non riguarda solo la difesa, prioritaria, della salute., Ma anche l’economia., Basta un numero per avere un’idea delle variabili in gioco: 200 miliardi., Tanto costerà all’Italia l’eventuale ritardo di tre mesi nella campagna di vaccinazione di massa., Anche per questo va evitato un altro flop.

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