QUALE LIBERTÀ

Se la Cina accusa il prete libero

Quando nel maggio di dieci anni fa il cardinale Joseph Zen chiuse il Festival biblico di Vicenza con una testimonianza indimenticabile, tanti scoprirono la tempra di quest’uomo, mite e fragile nell’aspetto., Ma nessuno si sarebbe immaginato, ascoltando quel giorno l’allora vescovo di Hong Kong, che un giorno il porporato sarebbe stato incolpato come un malfattore., L’impensabile è accaduto l’altro ieri., Il novantenne Zen è stato arrestato dalla polizia di Hong Kong e, dopo alcune ore, rilasciato su cauzione., Ma il procedimento contro di lui rimane aperto e, quindi, potremmo presto vederlo alla sbarra., Colpisce l’accusa: «Collusione con forze straniere»., È una delle quattro tipologie di reati previste dalla famigerata legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino all’ex colonia britannica nel giugno 2020 e prevede persino l’ergastolo., Ebbene: cos’avrebbe mai combinato di così terribile quest’uomo, che per lunghi anni è stato indicato da molti nel mondo come «la coscienza di Hong Kong»?

Risposta: Zen è coinvolto nella gestione del Fondo 612, creato da un’organizzazione no profit per assistere migliaia di manifestanti pro-democrazia coinvolti nelle clamorose proteste del 2019., Chi lo conosce sa che il cardinale vive un’esistenza spesa integralmente nel segno della sobrietà ed è tutto tranne che il regista di oscuri traffici., La verità è un’altra: a motivo del suo impegno, nonché della franchezza con cui spesso ha assunto posizioni coraggiose e scomode il presule salesiano è, da lunghi anni, un bersaglio del governo cinese., Zen, infatti, ha più volte alzato la voce in difesa della libertà, sia civile che religiosa: ripetute e durissime sono state le sue critiche al controllo esercitato dal Partito comunista sulle comunità religiose in diverse zone dell'immensa Cina., Quanto alla sua città - che fino a pochi anni fa aveva conservato uno «status» speciale (era l'unica città cinese dove, ad esempio, la stampa fosse libera) - il cardinale Zen ha spesso celebrato Messe in ricordo delle vittime del massacro di Piazza Tiananmen a Pechino il 4 giugno del 1989 e partecipato a manifestazioni, in favore della libertà della scuola, dei giovani (al tempo della «Rivoluzione degli ombrelli») e del suffragio universale., Oggi che i più importanti leader del movimento democratico di Hong Kong sono finiti in carcere o fuggiti all'estero, Zen è rimasto il più autorevole difensore dei diritti civili nella sua città., Ma l'eco delle sue parole e delle sue decisioni, in virtù della sua popolarità e del suo prestigioso ruolo ecclesiale, varca i confini di Hong Kong., Ecco perché la Santa Sede «segue con estrema attenzione l'evolversi della situazione»: perché sa che siamo in presenza dell'ennesimo sopruso perpetrato dal governo cinese, che ormai manovra come un burattino il governatore di Hong Kong., E che potrebbe mettere a tacere una voce inconfondibile in difesa della verità e della libertà.

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