IL CARO ENERGIA

Una mina sulla crescita dell'Italia

Sembrava un piccolo e innocuo petardo, e invece è una bomba piazzata tra gli ingranaggi della nostra economia con il rischio di bloccarne il funzionamento., Il prezzo dell’energia, soprattutto del gas, è salito di quattro volte rispetto ai prezzi, per la verità bassi, del 2020; quello del petrolio sta sfiorando i 100 dollari a barile, con un raddoppio rispetto a un anno fa., Questo comporta un aumento del prezzo dell’elettricità dato che in Italia quasi l’80% del nostro fabbisogno è prodotto con fonti fossili., Di conseguenza le imprese, specie quelle piccole operanti in settori ad alti consumi energetici, e le famiglie più bisognose non riescono a sopportare aumenti delle bollette di quasi il 100%., Così molte imprese devono ridurre la produzione, molte famiglie devono rinunciare a consumi essenziali, come quelli sanitari, mentre tutti i lavoratori subiscono gli effetti di una maggiore inflazione che colpisce di più tutti coloro che hanno un reddito fisso, uno stipendio o una pensione., Non si sa per quanto tempo potranno durare prezzi dell’energia così elevati., Alcuni ritengono che dopo l’estate il mercato possa registrare una discesa, certo non fino ai livelli di partenza, ma fermandosi , magari, a metà strada., Altri sono più pessimisti e pensano che i conflitti internazionali, le politiche ecologiche molto accelerate in Europa, gli scarsi investimenti effettuati negli anni passati sia nei combustibili fossili tradizionali, sia nelle rinnovabili, e soprattutto nella ricerca di nuove fonti di energia come il nucleare pulito, o l’idrogeno, sono tutti fattori che manterranno su livelli elevati i prezzi dell'energia., La questione fondamentale è capire cosa può fare il Governo di fronte a questa situazione., Da un lato tutti chiedono a gran voce sussidi pubblici per eliminare i rincari dell'energia o quantomeno per calmierarli.

Il Governo ha già speso 5 miliardi per il primo trimestre e sembra pronto a stanziarne altrettanti per il secondo trimestre per aiutare soprattutto le famiglie bisognose e le imprese più esponeste ai costi e energetici., Si tratta di somme imponenti e tuttavia c'è da scommettere che saranno ritenute del tutto insufficienti dalle imprese e dai cittadini.Ma d'altra parte sarà difficile poter fare molto di più nell'immediato., Infatti Draghi e i suoi ministri non possono non tener conto che i tassi d'interesse stanno salendo rapidamente e che Paesi molto indebitati come il nostro, non possono dare segnali ai mercati di allargare troppo il deficit pubblico., Già oggi il nostro spread è il doppio di quello della Spagna, e si deve tener presente che i tassi sui titoli di Stato trascinano all'insù tutti i tassi bancari, compresi quelli sui mutui e quelli per il finanziamento delle imprese.Insomma il Governo è preso tra l'incudine dei prezzi dell'energia e il martello del tassi d'interesse., Deve camminare in uno stretto sentiero cercando di attenuare un po' i picchi dei prezzi dell'energia con misure che non potranno non essere temporanee, evitando però di far salire troppo la sfiducia dei mercati nei confronti dei nostri titoli pubblici., L'unica possibilità di uscire da questa strettoia salvaguardando le nostre speranze di crescita, sta nella capacità di utilizzare bene le risorse che l'Europa ci ha promesso con il Pnrr, di varare subito delle misure capaci di dare una spinta alla produzione autonoma di energia (rinnovabili e gas), e di cercare di diversificare il più possibile le fonti di approvvigionamento., Purtroppo da questa situazione non si potrà uscire solo con i sussidi, che peraltro hanno l'effetto perverso di non frenare i consumi., Occorre fissare delle linee strategiche che possano convincere la componente più speculativa del mercato del gas e del petrolio, che il nostro Paese, meglio se in accordo con l'Europa, sarà capace di allentare la sua dipendenza dai mercati di certi Paesi, facendo in questo modo calmare la pressione speculativa sui prezzi, come in parte è già successo con il gas che rispetto al picco ha perso quasi il 30%., Per far questi occorre una coesione politica dei partiti che appoggiano il governo che per ora non si vede., Nessuno sembra intenzionato a rinunciare a delle scorrerie demagogiche., Ma così aumenteranno i rischi di far deragliare il convoglio della nostra economia appena convalescente, proveniente da vent'anni di stagnazione e da una pandemia che ha provocato un crollo del Pil di circa il 9%.

Suggerimenti