Il Garda dei germanici e l'elisir di giovinezza

La Leonessa

È passato solo un anno e rotti, ma sembra un secolo fa quando sul Garda, ai tempi del lockdown e delle zone giallorosse, come uno spettro si aggirava la paura di avere perduto i clienti tradizionali del sistema turistico lacustre: i tedeschi., Gli alberghi erano chiusi, i viaggi proibiti, le frontiere sigillate, la Germania più lontana che mai., Non torneranno più, si diceva., E invece quest'anno i tedeschi sul Garda sono tornati, in tanti, tantissimi., Ma non sono più gli stessi di prima: questi sono giovani.

Teutonici anche loro, alemanni quanto basta, germanici finché si vuole, ma giovani., È una notiziona per il turismo gardesano, perché in passato la massa dei turisti tedeschi era famiglie e famigliole affamate di pizza e bier vom fass, coppie di mezza età lui rubizzo e lei fenotipo Merkel, intenti al massimo a bazzicare osterie tra vino in fiaschi e «spaghetti bolognaise», Non era mai stato il Garda considerato insomma, dai tedeschi, un lago per giovani., E invece da quest'anno il post Covid porta questa novità: dalla Germania una calata di turisti 20/30enni, sportivi, appassionati di mountain bike, di surf, di escursioni, di esperienze sensoriali e green nelle cantine o sulle ciclabili., Tutte cose che fino a pochi anni fa sul Garda non c'erano., Adesso ci sono., E i risultati si vedono.

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