Lo stato biscazziere e la pecora del poker

I giocatori di poker professionisti lo sanno: «La pecora si uccide una volta, ma si tosa all’infinito»., Nel senso che ai polli da spennare al tavolo va ogni tanto fatto annusare il profumo della vittoria di una mano., Quello che fa lo Stato biscazziere capace di illudere i giocatori di vincite stratosferiche., Si insinua così subdolamente il virus della ludopatia o, per dirla in modo più moderno, dell’azzardopatia., Poi, in uno slancio di ipocrisia, la new age dei politici radical chic promuove campagne per liberarsi dalla schiavitù del gioco d’azzardo.

L’onere di prendersi in carico persone e famiglie devastate da overdose di videopoker, lotto, videolottery, gratta e vinci e amenità varie viene affidato a volonterose associazioni e cooperative spesso prive di risorse finanziarie e umane., L’impegno non basta e il numero delle persone che bruciano risparmi nell’utopia di una maxi vincita aumenta inesorabilmente., Ogni anno in provincia di Brescia si superano i due miliardi di euro spesi in gioco d’azzardo., Le campagne di cura e prevenzione si rivelano come i consigli di contrastare il surriscaldamento della Terra girando in canottiera e bermuda., Del resto anche lo Stato lo sa che la pecora si uccide una volta, ma si tosa all’infinito.

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