Omicidio di Giuliana,
dramma annunciato

Forze dell'ordine e medico legale sulla porta di casa Fanelli. FOTOLIVE

Non è stata una domenica qualunque, quella di ieri a Calvisano., Le campane rintoccano le dieci come tutte le domeniche, scandendo i mormorii increduli di un'intera comunità ancora sotto shock per la tragedia consumatasi appena ventiquattro ore prima in via Lechi., Dieci fendenti il cui eco straziante si percepisce negli sguardi fuori dai bar, s'insinua mesto nel serpentone di persone che avanza verso la chiesa parrocchiale, dove ieri mattina ci sarebbe sicuramente stata anche lei: 83 anni di fede vissuta con intimità e grande riservatezza, perfetto riflesso di un sorriso che in paese conoscevano e apprezzavano tutti proprio per via di quella umanità fuori dal comune., «Perché una fine del genere?» è il refrain insoluto che rimpalla di bocca in bocca nel cuore di Calvisano all'indomani dell'omicidio di Giuliana Moreni, uccisa a coltellate dal marito Donato Fanelli., Compagno di una vita trasformatosi tutto in un colpo nel carnefice più spietato, travolto da un impeto omicida che solo per miracolo non è stato fatale anche al giovane nipote Laerte, intervenuto disperatamente per tentare di placare il raptus del nonno., GLI ABITANTI di Calvisano non sono ancora riusciti a razionalizzare tanto (inspiegabile) orrore., E forse nemmeno ci riusciranno mai fino in fondo., Perché sebbene il tempo medichi le ferite - quelle del ragazzo guariranno in dieci giorni -, certe tragedie purtroppo sono destinate a lasciare un segno indelebile nei luoghi in cui si compiono., E nella gente che resta., «Era una donna di una ricchezza interiore straordinaria, malgrado una vita non sempre felice - racconta Rina, coscritta e grande amica di Giuliana, tra i banchi della chiesa -., Ricordo che mi diceva sempre: "Rina, gò fat le penitense co' la me zent", quasi ad evocare certi problemi familiari dei quali però non amava mai parlare apertamente., Preferiva tenerseli per sé: alla festa della classe ad esempio non è mai venuta perché suo marito glielo impediva.

Me lo aveva confidato diverse volte, ma in pubblico si mostrava sempre col suo splendido sorriso., Quello che oggi vogliamo ricordare tutti»., Qualcuno, però, usa anche toni più accesi., «Giuliana era una donna intelligente, vigorosa: quell'uomo le ha tolto la libertà prima ancora di toglierle la vita», sostiene un'altra amica della donna, con il volto rigato da un misto di lacrime e rabbia., Parole in rima con quelle dell'anziano fruttivendolo dove tutti i giorni, per anni, Giuliana faceva la spesa., «Non di rado capitava che scoppiasse a piangere - racconta l'uomo -, forse era l'unico modo che aveva per sfogarsi»., E nel triste concerto di sensazioni popolari, il pensiero affidato durante le messe alle parole di don Maurizio e don Gabriele è leggero, lieve, velato di delicatezza., Come lo spirito di Giuliana., «Ieri a Calvisano è successa una cosa molto brutta - è stato detto in chiesa -: stringiamoci forte alla famiglia con la preghiera., Mancherà a tutti»., INTANTO Donato Fanelli rimane piantonato in ospedale al Civile di Brescia, in attesa delle decisioni della magistratura, mentre il nipote Laerte è ancora ricoverato all'ospedale di Manerbio: le sue condizioni, fortunatamente, non destano preoccupazioni.,  © RIPRODUZIONE RISERVATA

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