SCHERMI & VISIONI

Scudisciate e stivali neri nella Venere di Polanski

Emmanuelle Seigner, protagonista di «Venere in pelliccia» di Roman Polanski

Tra i meriti del romanzo «Venere in pelliccia» dell’austriaco Leopold von Sacher-Masoch non c’è solo quello di aver ispirato Lou Reed e i Velvet Underground («Shiny, shiny, shiny boots of leather...»); nel 2013 anche Roman Polanski si è cimentato con l’opera più celebre del padre putativo del masochismo, adattando per il grande schermo l’omonima pièce dello scrittore americano David Ives. Risultato: uno dei migliori film del regista polacco, colpevolmente sottovalutato all’uscita e di nuovo disponibile grazie a RaiPlay.

Protagonisti una divina Emmanuelle Seigner nel ruolo di Vanda, aspirante attrice in clamoroso ritardo per un provino, e Mathieu Amalric nella parte di Thomas, autore dello spettacolo che a suon di frustini, scudisciate e stivali in pelle nera metterà in scena le perversioni immaginate da Sacher-Masoch. L’azione si svolge interamente all’interno di un teatro, in un crescendo di morbosa libido e di tensione erotica tra il sesso dominante e il maschio debole; un gioco al massacro che si sovrappone alle pagine del romanzo, in una sorta di danza che non lascia scampo allo spettatore. Lu.Ca.

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