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Cinebox, filmati e canzoni insieme: il padre della videomusic era bresciano

Il videoclip non è nato in America né in Inghilterra, bensì in Italia nel 1958, frutto dell'accordo ingegnoso tra due imprenditori, il romano Paolo Emilio Nistri e il milanese Angelo Bottani, che produssero il Cinebox, un jukebox con lo schermo che proiettava 40 filmati a colori di altrettante canzoni dell'hit parade dell'epoca., Per ascoltare e vedere bisognava inserire nell'apposita feritoia una moneta da 100 lire.

Gli apparecchi erano costruiti a Gardone Val Trompia dalla MI-VAL, fabbrica di motocicli, ed erano distribuiti dall'azienda di Giuseppe Marai di Salò.Quei leggendari Cinebox, tutti funzionanti, con i filmati originali delle popstar dell'epoca (da Mina a Gianni Morandi, da Edoardo Vianello a Gino Paoli, agli statunitensi Paul Anka e Neil Sedaka, che cantavano rigorosamente in italiano) saranno in mostra da oggi al 21 giugno sotto la Loggia del Palazzo Municipale di Salò.Ad aprire la mostra, stasera alle ore 21, in piazza Vittoria (in caso di maltempo nell'auditorium dell'istituto Battisti, in via IV Novembre), saranno I Vianella, cioè Edoardo Vianello e Wilma Goich, il ricreato duo della canzona popolare italiana.Per illustrare l'avventura internazionale del Cinebox, che arrivò persino a trovare collocazione nei più importanti casinò di Las Vegas, la settimana successiva, il 20 giugno, stesso luogo e ora, si terrà una conferenza videomusicale intitolata «La culla bresciana del videoclip»., In scaletta il racconto del percorso storico per immagini di quegli apparecchi, ma soprattutto un confronto tra i filmati italiani del Cinebox realizzati da Vito Molinari e Enzo Trapani, i primi registi Rai ad occuparsi di musica (gli stessi registi di Canzonissima e trasmissioni simili), e quelli francesi e americani dello Scopitone, per cui lavorarono registi come Claude Lelouch, Robert Altman e Francis Ford Coppola.SULLO SCHERMO gigante si alterneranno le immagini dei più divertenti e fantasiosi filmati di quella prima generazione, raccontati da storici e addetti ai lavori come il giornalista televisivo Michele Bovi (principale esperto del tema), Vince Tempera (decano dei direttori d'orchestra del Festival di Sanremo e compositore di memorabili sigle di cartoni animati quali «Anna dai Capelli Rossi» e «Ufo Robot)», il regista Vito Molinari (realizzò circa 200 filmati per il Cinebox), il musicista Johnny Charlton (esperto d'arte, già chitarrista dei Rokes - il gruppo inglese stanziale in Italia negli anni Sessanta - protagonista di alcune di quelle prime pellicole), il regista televisivo Paolo Beldì (membro della giuria del Festival di Sanremo, ha firmato tutti i programmi tv di Adriano Celentano), Guido Crapanzano (economista e consulente numismatico della Banca d'Italia, con il nome d'arte di Guidone fece parte negli anni '60 del Clan Celentano e si esibì come cantante-spalla dei Beatles nella tournée italiana del 1965), l'imprenditore di Salò Roberto Marai, figlio di Giuseppe, il distributore di quelle particolari macchine.,

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