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Gabbani: «Il mio pop ora è classico»

Francesco Gabbani questa sera alle 21 con la sua band per il Vallecamonica Summer Music al Tassara di Breno ANDRIZZIC

Vallecamonica Summer Music al via con Francesco Gabbani: appuntamento questa sera allo Stadio Tassara di Breno con il cantautore toscano, in tour in tutta Italia dal 28 giugno per presentare il nuovo album «Volevamo solo essere felici». Inizio alle 21 e biglietti a 60 e 40 euro per battezzare questo nuovo festival, diramazione camuna del Brescia Summer Music firmato dal Cipiesse di Santo Bertocchi: in cartellone anche Jethro Tull (domani), i Gang ( lunedì) e gran finale in scioltezza comica con Andrea Pucci (martedì 9). Nell’attesa, spazio a Gabbani, che torna in territorio bresciano a due anni di distanza dallo show acustico proposto nell’estate del 2020 in piazza Duomo a Brescia: fra i pochissimi spettacoli live portati in scena nell’anno della grande pandemia. «Conservo un bel ricordo di quella serata così come di tutta quella particolare esperienza – confessa Gabbani –. Fu una sorta di sperimentazione acustico-teatrale pensata per adattarsi alle esigenze di quel momento difficile, con gli spettatori costretti ad assecondare le norme di distanziamento e l’utilizzo della mascherina anche all’aperto.

Situazione emergienziale in cui però alla fine la musica ha vinto ancora, dimostrando di rimanere sempre un grande veicolo di emozione e condivisione nelle circostanze più critiche». Al pubblico camuno l’artista promette «uno show sincero, senza fronzoli, suonato fino in fondo insieme alla mia band: abbiamo riportato al centro la musica con tutte le canzoni più importanti del mio percorso per ritrovare in pieno la dimensione del palco. Sono felice: fin dalle prime date si è venuto a creare un bellissimo interscambio emozionale, energetico e vibrazionale con il pubblico. Non vedevamo l’ora». Uscito il 22 aprile, «Volevamo solo essere felici» è il quinto album firmato da Gabbani, che lo ritiene il suo lavoro forse più introspettivo. «Nelle canzoni da sempre racconto prioritariamente me stesso, le mie emozioni, i miei pensieri, la mia evoluzione come individuo, quindi penso che in fondo la mia musica cambi riflettendo i miei mutamenti personali, perché del resto non si finisce mai di conoscersi e interpretarsi».

Cinque anni fa la vittoria a Sanremo con «Occidentali’s Karma». «La musica da allora è cambiata, Maneskin e Blanco hanno portato la voce di una nuova generazione ed io oggi mi trovo paradossalmente ad avere la consapevolezza di potermi collocare tra chi fa musica pop tradizionale. Mi sento figlio di una generazione precedente, ma sono sereno e non ho alcuna intenzione di rinnegare la mia natura». Intanto in radio sta andando forte l’ultimo singolo «Peace and love», vero e proprio inno pacifista per questi tempi di guerra. «Ho voluto rimettere i punti sul fatto che io sono dichiaratamente pacifista, contro la guerra, e spero che chi segue la mia musica la pensi come me». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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