Il ritorno degli Specials lontano dalla Giamaica

The Specials Protest Songs 1924-2012

Il titolo dice tutto: 12 canzoni di protesta, selezionate in un periodo compreso tra il 1924 e il 2012, rivedute e corrette dai giganti del brit-ska., Ma senza alcuna concessione ai ritmi in levare di origine giamaicana ai quali gli Specials sono da sempre associati., No, «Protest Songs» ha semmai il taglio di un disco combat-folk vecchio stampo, un po’ Billy Bragg, un po’ Clash, un po’ Phil Ochs.

È nato nel clima di attesa, oscurità e paranoia del primo lockdown 2020, nel quale la band è precipitata alla fine del tour mondiale dopo l’album «Encore» (2019), il primo di materiale inedito dalla reunion del 2008 (con una line-up in cui spicca l’assenza del leader Jerry Dammers)., L’assassinio di George Floyd ha acceso la miccia per questo manifesto politico, inciso ad aprile, in uscita domani: da «Freedom Highway» degli Staple Singers a «Everybody knows» di Leonard Cohen, da «Black brown and white» di Big Bill Broonzy a «Trouble every day» di Frank Zappa, indietro fino a «Ain’t gonna let nobody turn us around» incisa dai Dixie Jubilee Singers nel 1924, questi sono gli Specials come non ce li ci saremmo mai aspettati., (Universal)

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