Ryan Adams canta
l’amore al Vittoriale
«Ricerca infinita»

Vi siete mai sentiti prigionieri dell’amore? Se la risposta è affermativa, questa sera al Vittoriale di Gardone Riviera c’è il concerto che fa per voi: sul palco Ryan Adams, star dell’alt country a stelle e strisce con una curva di fan prestigiosi capitanata da un certo Elton John. Quarta star internazionale nel cartellone 2017 del Tener-A-Mente Festival, Adams sarà sul palco alle 21.15 ed il suo set sarà aperto dalla cantautrice britannica (e top model) Karen Elson. Restano solo biglietti non numerati a 40 euro (su anfiteatrodelvittoriale.it).

A primeggiare in scaletta saranno in particolar modo le canzoni di «Prisoner», 15esimo disco di Adams uscito in febbraio e universalmente acclamato come uno dei suoi vertici assoluti in vent’anni di carriera. Un classico «break up album», nella tradizione di capolavori come «Here my dear» di Marvin Gaye o «Tunnel of love» di Springsteen, per il quale il songwriter di Jacksonville ha dolorosamente tratto ispirazione dalla separazione con la moglie Mandy Moore, anche lei cantante.

«Ho cominciato a registrare il disco mentre andavo incontro ad un divorzio pubblico – racconta -. Una cosa davvero umiliante, fottutamente orribile da vivere, non importa chi tu sia. Trovarmi in questa situazione è stato distruttivo in un modo che non riesco nemmeno a spiegare. Così mi è servito molto lavoro extra per stare su di morale e ricordarmi continuamente ciò che amo veramente fare».

Adams ha saputo qui ritrovare lo smalto dei giorni migliori mettendo insieme una collezione di brani intensi, toccanti ed ispirati, legati da un comune denominatore malinconico e pungente oltre che da una musicalità evocativa ed elegante, che dall’originario canovaccio country-rock si apre a sofisticate soluzioni pop di marca britannica.

«QUESTO DISCO parla di come nessuno si innamora per fallire – spiega Adams -. Ciò che è più straziante è il fatto di rendersi conto che alla fine ogni essere umano è intrappolato nella ricerca senza fine dell’amore, navigando in un labirinto di desiderio».

Tutto sembra ricondurre all’esordio del 2000, che non a caso si chiamava «Heartbreaker», capitolo iniziale (ed acclamatissimo) di una carriera in cui Adams si è sempre messo a nudo nelle proprie canzoni.

«La gente mi chiede continuamente se questo ultimo lavoro parla della mia vita personale. La risposta è sì, ma potrebbe valere per ogni mio disco - spiega -. Perché in fondo io sempre scritto per esperienza diretta, attraverso la licenza poetica ed artistica. E in queste nuove canzoni sono partito da quanto mi è capitato per raccontare quanto sia difficile trovare e capire la vera natura del desiderio».

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