Bertolini: «La
mia Italia è nata
a Brescia»

Milena Bertolini portata in trionfo a Milano Marittima il 21 maggio 2016: il Brescia ha appena vinto il secondo scudetto della sua storiaÈ l’11 maggio 2014: Bertolini vince il primo scudetto con il BresciaAl centro con i trofei vinti con il Brescia nel 2015-2016Eccola in panchina al Mondiale dello scorso anno: Italia ai quartiBertolini al Quirinale con Mattarella e Sara Gama il 4 luglio 2019

Milena Bertolini è il commissario tecnico azzurro in un momento storico per il calcio femminile italiano., Dopo molti anni le giocatrici stanno finalmente ricevendo le risorse e l’attenzione che meritano., Il Mondiale del 2019, cui la nostra Nazionale ha partecipato dopo 20 anni di assenza raggiungendo i quarti di finale, ha appassionato migliaia di italiani., Di tutto questo, e del suo passato bresciano (dal 2012 al 2017 con il fiore all’occhiello dei due scudetti), il commissario tecnico delle azzurre parla in questa intervista esclusiva a Bresciaoggi., Milena Bertolini, l’interesse per il calcio femminile è destinato a essere duraturo?, Il Mondiale è stato fondamentale per far conoscere il calcio delle ragazze a tutto il nostro Paese: noi esistevamo anche prima, ma se esisti e nessuno ti conosce è come se non esistessi., Il seguito che abbiamo avuto in quel periodo è stato enorme: i mezzi informazione, forse per la prima volta, hanno dato una grande attenzione al movimento ed è passato un messaggio molto positivo., L’idea e la percezione di questo sport è cambiata e questo ha fatto sì che nascessero modelli di riferimento per le bambine: ora sanno che si può essere calciatrici., Non è un caso che i numeri siano aumentati: si parla di 30mila tesserate, prima del Mondiale erano forse 23mila., Poi sono realista: i cambiamenti sono sempre lenti., Il seguito mediatico avuto in questo periodo non durerà per sempre, c’è il rischio che l’attenzione cali, ma di sicuro indietro non si torna., Vediamo quanto velocemente si va avanti., Il Covid sta mettendo in difficoltà il movimento?, Non aiuta., Quando sei in via di sviluppo e stai cercando di crescere, una battuta d’arresto può avere un impatto decisamente pesante., Il campionato scorso non è stato terminato, Serie A e Serie B sono rimaste bloccate per tanto tempo: se tieni atlete di livello nazionale ferme sei mesi, la loro crescita tecnica e tattica ne risente., Grave anche l’arresto dei settori giovanili: queste ragazze hanno perso un pezzo della loro crescita., Poi la salute al primo posto: il virus non deve essere sottovalutato., Intanto la Nazionale continua a battersi per la qualificazione all’Europeo 2022., La partita contro Israele, a febbraio, sarà decisiva: in caso di vittoria, potrebbe qualificarsi come migliori seconda., E se arrivasse all’Europeo l’Italia sarebbe all’altezza di colossi come Inghilterra, Germania, Olanda?, Appunto, prima bisogna arrivarci., Tutte le nostre energie sono concentrate sulla partita contro Israele., Quanto all’Europeo, dobbiamo ricordarci che le prime otto del Mondiale sono europee, più gli Stati Uniti: in pratica l’Europeo è più competitivo del Mondiale., Noi stiamo crescendo, ma non possiamo pensare di recuperare in 5 anni quello che le Nazionali straniere hanno fatto in 15: per risorse economiche e progetti sono molto più avanti., Contro la Danimarca vi siete battute a testa alta: 1-3 all’andata, 0-0 al ritorno., La Danimarca è vice campione d’Europa: ha giocatrici messe nelle condizioni di sviluppare il loro talento sin dalla giovane età.

Le nostre ragazze, invece, hanno iniziato verso i vent’anni ad allenarsi in un certo modo: non si può ancora parlare di un confronto ad armi pari., Però abbiamo tante qualità dal punto di vista tecnico e tattico: le fronteggeremo con queste armi., Comunque sia, questa Nazionale brilla: sembra ci sia una congiuntura astrale in cui crescono insieme Cernoia, Girelli, Bonansea, Gama, ma anche Boattin, Galli, Giacinti., Una generazione di fenomeni o le prossime saranno ancora più forti?, Ciò che rende speciali queste ragazze, oltre alla qualità, è lo spirito di squadra., Questo ha fatto la differenza al Mondiale: la sensazione di essere unite da qualcosa che andava oltre il calcio., Avevano una missione, un obiettivo comune e non personale: la voglia di far valere i propri diritti e di veder riconosciuto il duro lavoro fatto per essere lì., Ora la nostra missione è far crescere nuovi talenti, metterli nelle condizioni migliori per confrontarsi alla pari con le coetanee e colleghe estere., Nella partita Juventus-Lione, qualche settimana fa, ai sedicesimi di Champions League, abbiamo avuto un assaggio della crescita del calcio femminile italiano: le francesi hanno avuto la meglio, ma all’andata le juventine, con le bresciane Girelli e Cernoia titolari, hanno perso per 3-2, chiudendo il primo tempo in vantaggio per 2-1., Un risultato inaudito, considerato che il Lione ha vinto la Champions 8 volte mentre la Juve è alla terza presenza., La Juve ha fatto una grandissima gara: è la prima volta che una squadra italiana sta in partita 70 minuti affrontando la squadra più forte del mondo., Poi è uscito il valore del Lione, che è superiore, ma quella partita è stata importante per l’autostima di giocatrici e società., Anche lei ha affrontato il Lione, sempre ai sedicesimi di Champions, ma con un’altra squadra: il Brescia., Cinque anni fa., La differenza rispetto a oggi è davvero enorme, tante cose sono cambiate: lì eravamo debuttanti assolute, nessuna delle ragazze o quasi aveva precedenti in Champions., L’impatto fu forte, solo entrare nello stadio un’emozione travolgente., Oggi, invece, le ragazze della Juventus hanno fatto esperienze a livello internazionale: il cammino in 5 anni è stato notevole., Eppure tutto è partito da lì, da quel Brescia dove quelle ragazze (Cernoia, Girelli, Bonansea, Rosucci, Gama e tante altre) giocavano insieme., La nostra Nazionale è nata a Brescia., Il «miracolo» del Mondiale dello scorso anno è nato in quegli anni, quando una squadra di dilettanti arrivava ai quarti di Champions League: lì si sono formate le fondamenta delle azzurre., Bisogna riconoscere il merito grandissimo di questa società: in un momento in cui nessuno conosceva il calcio femminile e non c’erano risorse è arrivata tra le prime otto d’Europa., E come Brescia anche società dilettantistiche come Verona, Torres, Tavagnacco: senza di loro, senza il loro lavoro tutto questo non sarebbe stato possibile., Milena Bertolini, come sarà il calcio femminile del futuro?, Un calcio professionistico: è stato deliberato che dal 2023 le giocatrici avranno le tutele e i contributi che meritano., Sul campo, invece, sogno un calcio che riesca a far esprimere al meglio ciascuna giocatrice, che unisca fortemente l’aspetto pragmatico a quello estetico., Un calcio fatto di fraseggio e possesso, ma anche e soprattutto di bellezza e armonia., Il calcio femminile deve esaltare le caratteristiche delle ragazze: non tanto la potenza, quanto l’eleganza., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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