Breno bicampione:
«Qualcosa di unico»

La rosa del Breno 1989-1990: in prima fila da sinistra capitan Nova (2°) e il portiere Romano (5°); al centro c’è il bomber Scotti (2° da sinistra)

 Luccica ancora la Coppa Italia dilettanti conquistata dal Breno il 3 giugno 1990, la prima di una bresciana., Un mese prima il trionfo nel campionato di Promozione e il grande salto in Serie D., Trent’anni non bastano - nemmeno cento, duecento, mille!, - perché la polvere del tempo sbiadisca il ricordo., L’emergenza sanitaria fa saltare il raduno annuale di quei fantastici ragazzi e stavolta il significato sarebbe speciale: «Quando ci si rivede lo spirito resta lo stesso di quei tempi: unico», ricorda Marzio Romano, il portiere che nella final four di Maratea, in Basilicata, para un rigore al Leffe in semifinale e 2 alla Pistoiese in finale., «Eravamo un gruppo granitico - aggiunge Roby Nova, il capitano -., E anche dopo 30 anni, quando parlo con i miei ex compagni, sembra che tutto quello che abbiamo vissuto sia stato ieri»., Il Breno 1989-90 è costruito per vincere il campionato di Promozione, anticamera della D., Missione compiuta di un punto sui bergamaschi del San Paolo d’Argon., La Coppa Italia?, «Sapete com’è: all’inizio serviva per trovare la forma, per far giocare i giovani., Poi, si sa, l’appetito vien mangiando», sostiene Toni Scotti, il capocannoniere., Quella doppietta prende forma tra mille difficoltà, in primis l’assenza della società., Il presidente Franzoni esce di scena a settembre., Vicino alla squadra resta il direttore sportivo Gianni Reghenzani: «Un papà per tutti - dice Nova -, ci invitò a non mollare., E provvide di tasca sua ai rimborsi spese per buona parte della stagione»., non sono solo economiche: «Eravamo divisi in 3 anime - racconta Scotti -: i bresciani come il sottoscritto, Nova, Girelli, Decca, Crescini, Pelizzari; i bergamaschi Meli, Barcella, Perico e l’allenatore Mismetti; i bresciani camuni: Salvetti, Romano, Bertocchi e Treccani., Poi le 3 anime sono diventate una sola ed è nato il Breno delle meraviglie»., Oltre a Reghenzani, l’altra figura indimenticabile è quella del massaggiatore Valentino Sorlini, morto in un incidente stradale., Sorlini con la famiglia gestisce un albergo ad Angolo Terme: «Quando vincemmo la Coppa Italia, per 3 giorni lo tenne aperto solo per noi: una favola», ricorda Nova., E Scotti aggiunge: «La mia maglia numero 9 è incorniciata nell’albergo di Sorlini., Di quei giorni ho impressa la felicità di tutti: una cosa così nessuno a Breno l’aveva vissuta»., La doppia impresa dei granata è raccontata con passione da Chico Nova, indimenticato giocatore del Brescia., Il figlio Roby la ripropone nel 2000 per il decennale: «Mismetti ha disegnato due quadri di altissimo valore - così conclude Chico Nova -., Ha consegnato alla Breno sportiva un piccolo tesoro»., Le prime pepite dal girone preliminare con 3 vittorie su 3 contro Grumello, Verolese e Mapello., Poi il tour de force: la domenica il campionato, il mercoledì il giro d’Italia per la Coppa che comprende Officine Brà (Verona), Volta Mantovana, Città di Castello, Fiumicino, Volterra., Il Breno vive una realtà incredibile: società assente (Reghenzani a parte), impossibilità di giocare al Tassara perché in rifacimento, allenamenti su un terreno a 11 in sabbia o a 6 a Bessimo., Quel gruppo non è forte solo sul campo., E ha dalla sua il destino., Ad esempio contro la Voltese: 1-0 in trasferta all’andata, 0-1 al ritorno a Gratacasolo, poco prima di Natale, terreno ghiacciato e termometro sotto lo zero., Il regolamento dice rigori subito, l’arbitro si sbaglia e ordina i supplementari, risolti da un gol di Nova., Contro il Città di Castello il 4-1 dell’andata in Umbria rischia di venire vanificato da un pasticcio burocratico che spedisce le squadre a Cividate Camuno e la terna arbitrale a Breno: la sconfitta a tavolino è evitata grazie al buon senso di tutti., A Fiumicino, dopo il 2-0 in Valcamonica, 1-1 tra il pubblico ai bordi del campo e avversari molto più che agguerriti: «Alla fine, scortati dai carabinieri, uscimmo da una porticina laterale», ricorda Scotti.

Altro clima a Volterra, doppia sfida decisiva per le finali di Maratea: «Fummo ricevuti dal sindaco nel bellissimo municipio - rammenta Romano -, ci fecero visitare le fabbriche di alabastro»., Finisce 1-1 in Toscana e 1-0 al ritorno., Dunque, Maratea., Ma non ci sono più soldi., La squadra si riunisce: che fare?, «Ci eravamo conquistati un sogno e dovevamo viverlo fino in fondo - le parole di Nova -., Facemmo una colletta, ci pagammo tutto»., ALLORA A CONTENDERSI la Coppa Italia dilettanti sono le prime della Serie D, Leffe e Pistoiese, e le migliori di Promozione., Il primo giugno 1990 il Breno sfida il Leffe, fresco promosso in C2: «Partita difensiva, feci 3-4 buoni interventi», il flash di Romano., Lo 0-0 non si schioda nemmeno dopo i supplementari., Si va ai rigori., Il primo a tirare è l’attaccante granata Paolo Treccani, scomparso 2 anni fa., E sbaglia: «Treccani si inginocchiò sul dischetto, piangeva - racconta Romano -., Andai da lui e gli dissi: ma cosa piangi, che tanto adesso ne paro subito uno e siamo pari., Il rigore lo parai davvero!, Treccani mi ha ringraziato per anni»., Il Breno è in finale: «Negli spogliatoi si festeggiò come se avessimo vinto - aggiunge Romano -., I miei compagni mi truccarono da donna., Mi sedetti vicino all’allenatore che, arrabbiato, urlava: ma dov’è Romano?, Non mi aveva riconosciuto»., Gli organizzatori, però, hanno riservato l’albergo per la finale a Leffe e Pistoiese., I bergamaschi hanno fissato l’aereo di ritorno per dopo la finale., Saranno costretti a un viaggio in treno di 2 giorni per tornare a casa!, Arriva il 3 giugno., Il Breno fa la rifinitura sul lungomare di Maratea, tra gli scogli e la spiaggia., L’avversario è la Pistoiese, una corazzata allenata da Giampiero Ventura, il futuro ct azzurro: «Fu una partita alla pari - assicura Scotti -., Noi eravamo leggeri di testa, non avevamo niente da perdere»., Pure stavolta dopo 120 minuti è 0-0., Si va di nuovo ai rigori., Sono le 23, a Breno non c’è anima viva in giro., Romano ne para 2, il Breno non sbaglia ed è campione d’Italia., Si scatena la festa., E quella coppa, dopo 30 anni, luccica ancora., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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