Brescia, la Cittadella rimane stregata Ed è la fine del sogno

A capo chino: il Brescia inciampa nel primo ostacolo degli spareggi e torna a casa AGENZIA FOTOLIVE/Simone VeneziaLa delusione di Florian Ayé FOTOLIVE

Fine del sogno., Sarà Serie B anche nella prossima stagione, la numero 63 nella storia del Brescia che, dunque, rimane nel suo habitat naturale., La Cittadella veneta rimane stregata: 2 sconfitte su 2 e zero gol fatti al Tombolato in 2 serate invernali in tutto tranne che per il calendario., Si è giocato il 4 ottobre e ieri, 13 maggio, ma le temperature erano rigidissime., E in entrambe le serate, nel cuore dei bresciani, solo ghiaccio alla fine., La stagione del Brescia tramonta dopo 90 minuti in cui i biancazzurri fanno troppo poco per vincere, come avrebbero dovuto per sfidare il Monza in semifinale., Bellini a tratti, ma eccessivamente leziosi: troppi tocchi per arrivare alla porta difesa da Kastrati., Le occasioni si contano sulle dita di una mano., L’ultima al 92’: una deviazione d’esterno di Bjarnason per correggere un sinistro alla disperata di Cistana, con il pallone a un pelo dal palo alla destra di Kastrati., E le punte?, Ayé inesauribile, Donnarumma non pervenuto come da troppo tempo ormai., Altre occasioni?, Nel primo tempo un destro strozzato di Labojko, liberato in area da un traversone di Martella., E nella ripresa l’unica azione ficcante di tutta la gara con Karacic che calcia addosso a Kastrati in uscita., Stop., Il gol di Proia arriva al 40’ del primo tempo (stacco su Mangraviti, bellissimo il cross dalla mancina di Rosafio) e per tutto il secondo il Brescia non dà mai l’impressione di cambiare il corso della gara., Con il pari al 90’ avrebbe portato la gara ai supplementari, e in quella mezzora avrebbe dovuto fare il sorpasso., Niente da fare.

La stagione non si può considerare fallimentare, anche se l’obiettivo di partenza era la Serie A diretta., Ne sono accadute troppe, in questi mesi, perché la resa della squadra non ne risentisse: dai cambi di allenatore a giocatori tenuti fuori dal progetto troppo a lungo (Bjarnason emarginato fino a novembre inoltrato)., Ma anche il Covid, la situazione di precarietà che ha indotto il presidente Cellino a porre come priorità la messa in sicurezza del club dal punto di vista economico., Resta l’amaro in bocca., Il Brescia è arrivato ai play-off con uno sprint d’autore, con 4 vittorie nelle ultime 4., A Cittadella già l’inizio è malaugurante: Bisoli si fa male nel riscaldamento, gioca Labojko., E si inizia in ritardo di mezzora per il cattivo posizionamento di una telecamera addetta al Var, che falsava la prospettiva in campo., Risolto il contrattempo, il Brescia è in difficoltà di fronte alla velocità del Cittadella ma tiene botta., Poche emozioni, non un dominio prevalente dell’una sull’altra., Ma la squadra che deve vincere è chiamata a fare di più., E quando Proia inzucca il gol che si rivelerà decisivo, questo «di più» non c’è., E se c’è, è insufficiente., Finisce con Joronen che corre in area veneta sull’ultimo angolo ma è tale la foga che Spalek, incaricato della battuta, non lo aspetta., La sintesi di un assalto finale più confuso che disperato, a sua volta riassunto di una stagione partita con altre ambizioni., Si vuol credere che, normalizzandosi la situazione, si normalizzerà anche la vita del Brescia., Anche se la normalità qui è la Serie B., Sarà così anche nel 2021-2022., •., © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti