Inzaghi, il comando è affare di famiglia Col Brescia va a 100

Esultano i giocatori del Brescia: primi in classifica alla sosta FOTOLIVEFilippo Inzaghi, 48 anni, allenatore del Brescia: 6 punti nelle prime 2 partite

«Siamo il Brescia, non possiamo non provare a comandare le partite»., Dopo le prime 2 giornate c’è il sospetto forte che uno dei mantra di Filippo Inzaghi sia estensivo., E l’allenatore si tiene per sé l’ampliamento del concetto che, prendendosi una licenza poetico-sognante, si può tradurre con «non possiamo non provare a comandare il campionato»., Questione di mentalità, di gruppo-squadra all’altezza, di un presidente apparso finalmente sereno, convinto di quel che sta costruendo e degli uomini cui ha affidato il nuovo ciclo, soprattutto carico come deve essere un numero uno., Ma il 1° posto in classifica è anche un dna di famiglia., Comunque si chiuda oggi la seconda giornata di A e B, al comando ci saranno gli Inzaghi: Simone con l’Inter campione d’Italia ereditata da Antonio Conte; Superpippo con il Brescia., Curioso il fatto che i fratelli abbiano gli stessi numeri: 6 punti su 6, 7 gol fatti e uno solo subìto., Quando si dice che il sangue non è acqua., Con tutta la simpatia e l’ammirazione per Inzaghino, qui interessa solo Superpippo., E se a Brescia non siamo ancora all’innamoramento folle nei confronti dell’ex bomber di Juventus, Milan e Nazionale, pochissimo ci manca., Venerdì sera, al 2-0 di van de Looi dopo nemmeno un quarto d’ora, dagli spalti si è levato un «Pippo, Pippo» fragoroso, quale sfogo estremo del delirio collettivo che si stava consumando., La sfera di cristallo non l’ha nessuno, ma comunque andrà a finire la stagione (se il buongiorno si vede dal mattino...) Inzaghi ha già un merito non indifferente, da condividere naturalmente con chi l’ha scelto per la panchina: ha reso memorabile la riapertura del Rigamonti., Ricordate l’ultima partita con il pubblico e la situazione del Brescia in quel 21 febbraio 2020?, C’era già la rassegnazione per la retrocessione, oltre all’incertezza per il virus non più lontano., Ecco, l’altra sera Mompiano si è ritrovata su un altro pianeta.

Stessa squadra, stesse maglie, interpreti in maggioranza differenti ma altra qualità di gioco, efficacia imparagonabile., Soprattutto altro entusiasmo, al momento non certificato dalle presenze: poco più di 3.000 spettatori con una capienza, ridotta del 50 per cento, di 8.000., Venerdì sera si è vista gente stropicciarsi gli occhi, piacevolmente stupita dalla prestazione del Brescia., C’erano tutti quei fedelissimi che ogni anno, a fine stagione, dicono «basta, questa è l’ultima volta: non mi abbono più», ma ogni estate la passione per la Leonessa è troppo forte per restarle lontana e, appena possibile, corrono a rinnovare la tessera annuale., Ecco: Pippo Inzaghi e i suoi ragazzi hanno riacceso una passione che sembrava sopita., E il tecnico, sui suoi profili social, ha dedicato il successo «ai nostri tifosi che ci hanno dato una grande carica»., Aggiungendo «una dedica speciale da parte di tutti noi a Manuel, tifoso bresciano che da poco ci ha lasciato., Sei nei nostri cuori!»., Inzaghi, il cui perfezionismo è noto a tutti, fa notare che la strada è lunga, che poco è stato fatto., Intanto, grazie alla cinquina sul Cosenza, ha raggiunto un traguardo personale: le 100 vittorie da allenatore., Ne ha ottenute 14 (in 40 gare ufficiali) con il Milan, 47 (in 95) con il Venezia, 4 (in 24) con il Bologna, 33 (in 78) a Benevento e 2 (su 3) con il Brescia., Per arrivare a 100 ha impiegato 239 partite, aggiudicandosene dunque il 41,42 per cento del totale., Una media destinata ad alzarsi in biancazzurro, se il sospetto dell’estensione del concetto di «andare a comandare» sarà applicabile davvero al campionato., Quasi una certezza., •., © RIPRODUZIONE RISERVATA

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