La rincorsa non impossibile del Brescia

L’allenatore Davide DionigiBirkir Bjarnason, 32 anni, in azione contro il Pordenone: per il Brescia 5 punti nelle ultime 3 gare FOTOLIVE

Vincenzo Corbetta Non saranno sempre rose e fiori., Gli inciampi, gli intoppi, i contrattempi (e i mugugni...) sono sempre dietro l’angolo in un torneo bislungo come la Serie B., Il Brescia delle ultime 3 partite al di là della media inglese rispettata (pareggi esterni con Cremonese e Pordenone, vittoria in casa contro la capolista Salernitana) e dei 5 punti in più in classifica, autorizzano a ritenere che la rincorsa alle posizioni di vertice non sia impossibile., Per il momento guardare la graduatoria è un esercizio sterile, non porta da nessuna parte., Si potrà iniziare a darle una sbirciatina quando la continuità del Brescia darà l’esatta dimensione del valore di questa rosa, che presto sarà irrobustita dai ritorni a tempo pieno di Papetti, Bisoli e Donnarumma, big di difesa, centrocampo e attacco., IL VALORE aggiunto di questo mini-momento felice è la doppia, felice faccia di una squadra che, fino a una dozzina di giorni fa, sembrava sfiatata, senza motivazioni., Già a Cremona, con Daniele Gastaldello in panchina all’indomani dell’esonero di Diego Lopez, il Brescia aveva tirato fuori il carattere, le motivazioni per non mollare di un centimetro sul campo di un’avversaria reduce dalla prima vittoria in campionato., E l’aver recuperato per 2 volte lo svantaggio su un campo inzuppato dalla pioggia battente, che 9 volte su 10 cancella le speranze di chi è sotto nel punteggio, è stato il primo segnale della rinascita., Davide Dionigi, scelto come successore di Lopez, ha saputo cogliere questi segnali positivi., Il calendario compresso (sabato-martedì-sabato) non gli ha concesso di lavorare sulla squadra., Ma gli sono bastati 2 allenamenti per presentare un gruppo monstre contro la prima della classe., Contro la Salernitana, al Rigamonti, oltre al furore agonistico si è vista anche la qualità del gruppo, allestito con giovani del proprio vivaio, qualche straniero su cui scommettere (Van de Looi, Labojko) o da rilanciare (Jagiello) e, Tonali a parte, i big delle ultime 2 stagioni.

PUR RIMANEGGIATISSIMO - praticamente, con l’infermeria, si poteva proporre un 11 di partenza comunque competitivo - il Brescia ha cambiato pelle oltre che modulo., E ha annichilito la migliore del gruppo con un 3-1 persino inferiore alla superiorità della squadra biancazzurra., A Lignano Sabbiadoro, contro il Pordenone, il Brescia ha sopportato il doppio impatto con il freddo atmosferico (eh sì, l’inverno è alle porte) e con il gelo della rete incassata dopo 5 minuti., Ha impiegato poco a riassettarsi e cercato di aggirare le maglie strettissime dei friulani di Attilio Tesser cercando con insistenza la conclusione da lontano, tentando di sfruttare le armi più adatte all’andamento della partita e alla disposizione dell’avversario., Il Brescia non ha potuto gioire per il pareggio di Spalek, meritato e arrivato all’8’ del secondo tempo., È rimasto in 10 soltanto 2 minuti dopo per l’espulsione di Van de Looi, fin lì tra i più intraprendenti., Ma Dionigi non è rimasto a guardare, non si è «fatto fare» la partita dagli eventi e dagli avversari., Con un cambio (Dessena per Zmrhal) ha variato il modulo, passando alla difesa a 3 e al centrocampo a 5 dal 4-3-2-1 di partenza., E ha attinto a piene mani dalla panchina nonostante le assenze., Prima non accadeva, adesso sì., I risultati si vedono, così la rincorsa al vertice non è più impossibile., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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