Torregrossa, un pezzo unico: primo gol e numeri marziani

L’esultanza di Ernesto Torregrossa dopo il gol del 2-0, il suo primo nel campionato di Serie AI bresciani Massimiliano Mangraviti e Mattia Viviani esultano a fine partitaSERVIZIO FOTOLIVE / Filippo Venezia, Simone Venezia, Fabrizio Cattina

L’esecuzione del gol, il primo in Serie A dopo 9 campionati tra C e B, non è stata poi tanto difficile: la porta era vuota, il difensore più vicino stava a 5 metri e non c’era la minima possibilità di sbagliare., Ha pure usato il destro, che non è il suo piede., La fatica casomai si è condensata tutta nella preparazione., Dieci tribune per infortunio, uno spezzone con il Milan, il rientro lento con Roma e Atalanta in una fase difficile per tutta la squadra., A Ferrara la sensazione di essere tornato, di nuovo, ad essere il centro gravitazionale della squadra., Ma con il Lecce Ernesto Torregrossa ha ripreso il Brescia per mano., Dopo averlo scortato a braccetto in Serie A ha dato inizio al lungo percorso che dovrà mantenercelo., Con lui si può., CASOMAI ci fosse ancora qualche scettico, la partita contro il Lecce ha dimostrato in modo lampante che la squadra non può prescindere da Torregrossa., Chi si è alternato nel suo ruolo durante la lunga assenza non ha saputo né potuto dare lo stesso contributo., La corsa l’ha compensata Ayé, la prestanza ce l’ha messa Balotelli ma l’intensità, la fatica e la determinazione però non ce l’hanno messe nessuno., Solo Torregrossa poteva., Ecco perché Corini ha sottolineato con una punta di rimpianto il tempismo dell’esonero: «Molti lo hanno dimenticato ma fino a quel momento avevamo dovuto fare a meno di lui., Il suo rientro, così come quello di Ndoj, ci ha permesso di mettere intensità negli allenamenti e alzare il livello qualitativo complessivo., Averlo a disposizione in modo continuativo porterà benefici alla squadra»., Benefici enormi.

Con Torregrossa il Brescia può permettersi di guardare l’avversario negli occhi e accorciare il campo in avanti., Prima, invece, troppo spesso era stato costretto a coprirsi le spalle., Dal suo inserimento sembra trarre giovamento anche Balotelli, che ora può spostare il raggio d’azione verso la porta, moltiplicare i tentativi di conclusione o cercare il tocco risolutore negli ultimi metri di campo., L’intesa tra i due è già ottima e può soltanto migliorare., Con buona pace di Donnarumma, che rimane il miglior realizzatore della squadra e avrà certamente tempo e modo di incidere ancora, il Brescia sembra avere trovato la coppia d’attacco definitiva., IL TORREGROSSA di ieri si spiega bene anche attraverso i numeri., Dei 19 passaggi completati, 16 sono nella metà campo avversaria e in avanti: significa una propensione al gioco offensivo che pochi hanno in questa squadra., Idem i tocchi di palla, che sono 40, 25 dei quali nella metà campo del Lecce., Straordinario il contributo in protezione e recupero, per non parlare della palle alte., L’emblema è il duello vinto a ridosso dell’area salentina da cui nasce il gol di Spalek., Sono 3 i recuperi di palla complessivi, 2 i duelli aerei vinti., Numeri giganteschi, che supportano il gol segnato, una rete arrivata a 316 minuti dal debutto assoluto in Serie A., È una ricompensa doppia: per l’attesa e per l’impegno., Se Torregrossa è questo, se il fisico lo sorregge, se accanto a lui c’è la stessa disposizione al sacrificio, allora il Brescia può salvarsi davvero., Il rovescio della medaglia lo si è già visto nelle tre partite della gestione Grosso., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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