Dario Bonetti festeggia i 60 anni in panchina

Per Dario Bonetti anche due presenze in Nazionale collezionate nel 1986

L'ultimo compleanno da allenatore, Dario Bonetti lo aveva vissuto sottosopra., Era il 5 agosto del 2016 e soltanto un giorno dopo avrebbe rassegnato le dimissioni dal Targu Mures, squadra di Serie A rumena., Insomma, l'esatto opposto del compleanno che festeggia oggi., Una ricorrenza speciale per almeno due motivi., Il primo è il traguardo: sessant'anni tondi tondi., «Ma avete fatto un errore di calcolo: sono cinquanta, non sessanta - scherza -., E a dirla tutta ne sento molti meno., Sono in forma, ho sempre un sacco di progetti, giro sempre, alleno»., Il secondo motivo, ca va sans dire, è per la panchina ritrovata., E non certo una panchina qualsiasi, anche se in una situazione particolare., Dal 15 luglio Bonetti è tornato alla Dinamo Bucarest, la seconda squadra più titolata del Paese dopo la Steaua con 18 titoli di Romania e 13 coppe nazionali., La stagione è già entrata nel vivo e le prime partite di campionato hanno dato subito buone sensazioni., Fin qui la squadra ha avuto un buon inizio, con 2 vittorie su 3 partite, e vanta il miglior attacco del torneo con 6 gol segnati., Se il buongiorno si vede dal mattino… «Ma non pensate che sia semplice - dice -., La società è in mano ai tribunali, siamo in amministrazione controllata e la squadra è composta da soli giovani., Però non mi lamento., Anzi, sono molto stimolato., I giovani spesso ti danno più dei veterani, sono disposti ad ascoltarti se tu sei onesto con loro., E poi ho un calciatore davvero forte»., Chi?, «Si chiama Deian Sorescu, deve ancora compiere 24 anni., Ha forza, qualità, vede la porta e tira delle cannonate incredibili., Lo scorso anno faceva il terzino ma io l'ho impostato come esterno d'attacco nel 4-3-3 e i risultati si sono visti subito»., Tre partite, cinque gol sui sei complessivi della squadra., «Potrebbe giocare già oggi in una grande., Sono questi i giocatori su cui bisogna puntare in Italia - assicura Bonetti -., Una società come il Brescia potrebbe prenderlo con poco e poi fra due o tre anni rivenderlo a 20 o 30 milioni»., Gira e rigira si finisce sempre lì, a parlare di Brescia, un vecchio amore che il tempo non ha cancellato., «Ultimamente lo sto seguendo poco - ammette -., La B non è un campionato di alto livello ma per vincere servono tre cose.

Una società che tracci la linea e la segua con coerenza, un allenatore e uno staff a cui vengano dati tempo e carta bianca e dei giocatori capaci di buttarla dentro., E se proprio volete saperlo il Brescia ne ha già uno in casa»., Ayé?, Bajic?, «No, Donnarumma., In A era partito benissimo ma poi ha perso fiducia., Anche l'anno scorso non è andato bene., Però resta un calciatore bravissimo., Io non lo manderei mai via., C'è solo da restituirgli fiducia»., Brescia, Roma, Samp, ancora Roma, Milan, Verona, Juve, di nuovo Samp e Spal., In 14 anni di carriera, da «stopper» granitico (ha il record di giornate di squalifica in A, 39) Dario Bonetti ne ha viste di tutti i colori., Ha vinto 4 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa e una Supercoppa Italiana., Ha vestito la maglia della nazionale nel 1986., E ha perso la finale di Coppa dei Campioni nel 1984 contro il Liverpool., «Sono esperienze dirette che mi sono servite e ora mi danno tanto nel rapporto coi miei calciatori - dice -., Ho avuto grandi compagni, ho marcato Maradona e molti campioni e sono stato in società con grandissimi presidenti., Viola, Agnelli, Berlusconi., Difficile dire chi sia stato il più grande, ognuno lo è stato a modo suo., Anche Mantovani, che alla Samp ha fatto qualcosa di unico»., Non è un caso se da quella Samp è uscita una colonia di futuri tecnici che ha portato la nazionale alla vittoria degli europei dopo 54 anni., «Hanno fatto qualcosa di strepitoso e non solo per la vittoria., Il Mancio e i suoi collaboratori hanno riavvicinato molta gente alla nazionale., Hanno portato la mentalità giusta e lanciato tanti giovani»., Quello che oggi, a 60 anni appena compiuti, Dario Bonetti sogna in piccolo di fare con la Dinamo., «I giovani ti possono dare tanto., Spero di poter fare qualcosa di buono insieme a quelli che ho adesso., Sono arrivato una settimana prima che iniziasse il campionato e non avevano fatto un giorno di allenamento., Ho dovuto parlarci, fare tattica e lavorare molto»., •., © RIPRODUZIONE RISERVATA

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