«Vinta la battaglia più dura E adesso torno alle gare»

Elena Fanchini, 33 anni: è tornata in azzurro partecipando al raduno collegiale allo Stelvio

Tutto è iniziato durante le festività natalizie dell’anno scorso: mentre stava pranzando a casa con i suoi cari, Elena Fanchini ha accusato forti fastidi all’addome., Il persistere del dolore l’ha convinta a farsi ricoverare all’ospedale di Esine per fare gli accertamenti., La diagnosi è stata a dir poco da brividi: sospetto tumore all’intestino, anche se doveva ancora essere certificato dall’esame istologico., Che ha confermato la diagnosi espressa dai sanitari che l’hanno sottoposta alle radiografie., A quel punto è crollato il mondo attorno a Elly, che stava pregustando la partecipazione alla sua quarta Olimpiade dopo Torino 2006, Vancouver 2019, Sochi 2014., Il passaporto per i Giochi Invernali coreani l’ha conquistato con il quarto posto nella discesa di Lake Louise il primo dicembre 2017, a 34 centesimi dalla medaglia di bronzo dell’americana Mikaela Shiffrin., Tutto bello, insomma, fino alla scoperta del tumore., Elena Fanchini, cosa è cambiato da quel giorno?, Nulla., Non mi sono lasciata sopraffare dallo scoramento., Come ha fatto?, Ho pianificato immediatamente la strada da seguire, la terapia da affrontare., Mi sono confrontata e soprattutto affidata alle persone più care: il mio fidanzato Denis, mamma Giusy, papà Sandro, le sorelle Nadia e Sabrina., Abbiamo deciso insieme di mettere in campo le armi necessarie per vincere anche questa battaglia., Ancora una volta ha trionfato il coraggio., Ma senza l’amore e la fede, questa battaglia sarebbe ancora più dura., Sono totalmente d’accordo., Ho la fortuna di avere alle spalle una famiglia più unica che rara, gioie e dolori si dividono equamente., Ho quindi fatto ricorso a tutta la mia grinta., Ma l’amore che sento intorno a me mi sostiene in ogni momento., Senza dimenticare l’importanza della fede., La nostra è una famiglia cattolica che non si rivolge a Dio solo quando ci sono problemi, ma ogni volta che c’è il tempo di farlo., Mamma canta ancora nel coro del nostro Comune, noi sorelle quando possiamo diamo una mano anche noi., È una cosa che ci viene naturale., Da gennaio ha seguito alla lettera la terapia dei sanitari dell’Humanitas e i risultati sono sotto gli occhi di tutti., Devo essere davvero grata a chi dal primo momento mi ha seguito giorno dopo giorno nel mio impegno per sconfiggere il tumore., Il personale medico e paramedico è stato esemplare, non facendomi per nulla sentire una paziente nel vero senso della parola., Mi hanno curato come una mamma con i propri figli: con grande affetto e trasmettendomi fiducia., Il lumicino apparso in fondo al tunnel sta per essere soppiantato da una luce sempre più chiara e grande?, Sì.

L’intervento chirurgico è riuscito molto bene, la terapia conservativa sta andando avanti senza alcun problema collaterale., Il 25 agosto concluderò anche questa terapia e a quel punto potrò davvero affermare di avere vinto la gara più bella della mia vita., Il ritorno sugli sci allo Stelvio, dopo le numerose e robuste sedute atletiche alla Kinetik, la stanno restituendo al suo mondo sportivo., Devo sottolineare che non ho mai mollato gli sci, anche prima di sottopormi all’intervento chirurgico, e durante la terapia affrontata prima di entrare in sala operatoria., Mi sono concessa spesso discese vicino a casa e ho assistito alle gare di Coppa del Mondo per far capire a tutti che Elena Fanchini era assente solo per un breve periodo., Nei giorni scorsi, invece, ho partecipato al collegiale azzurro allo Stelvio dove ho fatto giri di slalom speciale, slalom gigante e supergigante., Ho affrontato lo stesso programma delle altre azzurre senza avvertire il benchè minimo problema., Sono davvero molto contenta., Adesso è tempo di pianificare il ritorno agonistico, magari nella «sua» Lake Louise dove 13 anni fa ha vinto la sua prima discesa di Coppa del Mondo., L’obiettivo è questo ma solo qualche giorno prima capirò se varrà la pena o meno di schierarmi al cancelletto di partenza., Vorrei ripartire proprio dal Canada., Ma non voglio esagerare e deciderò serenamente insieme ai tecnici e medici della nazionale e di chi mi sta curando., A febbraio sono in programma i campionati del mondo ad Are, in Svezia, dove 11 anni fa si è presentata come vice-campionessa del mondo, dopo l’exploit di Santa Caterina Valfurva nel 2005., Mi alletta molto questa cosa., Ho dovuto dare forfait ai Giochi Olimpici coreani, ma quando mi è stata diagnosticata la malattia ho messo subito nel mirino il Mondiale., Non so ancora se sarò in grado di ottenere il pass, e soprattutto non intendo fasciarmi la testa nel caso non riuscissi a superare le prove delle qualificazioni., Ma le gambe vanno a mille e sono veramente ottimista., Senza con questo affermare di avere la convocazione in tasca., Non è il caso di farsi trascinare dall’entusiasmo o di illudersi., Ginocchia ok, terapia conservativa ormai in dirittura d’arrivo., Elena Fanchini può dirsi abile e arruolata?, Certamente., Adesso devo impegnarmi nell’affrontare le ultime sedute di terapia, poi comincerò a fare sul serio sugli sci., Il 26 agosto andrò con le altre azzurre a Zermatt per un altro collegiale, dove spero di riuscire ad allenarmi come allo Stelvio., Magari concentrandomi di più sulle prove veloci., Cosa è cambiato dal dicembre 2017 a oggi?, Nulla., Sono la solita Elena Fanchini., Sto bene, sono guarita e pronta a riprendere., È questo il messaggio che il mondo deve sapere.

Suggerimenti