L’EVOLUZIONE

OMR, i telai in alluminio per le auto e l’ambiente

Una veduta dall’alto del quartier generale di Rezzato del gruppo internazionalizzato che fa riferimento alla OMRMarco Bonometti

«Innovazione che mette in moto il futuro», recita il claim del gruppo OMR, leader nella produzione di componenti e soluzioni integrate, fornitore dei principali costruttori automobilistici di componenti motore, trasmissioni in alluminio e ghisa, parti strutturali in alluminio e telai in alluminio., «Siamo i più grossi fornitori della Ferrari - sottolinea Marco Bonometti, al vertice dell’azienda con il fratello Franco, ricordando il ruolo della società come Technical partner della scuderia di Maranello -: confidiamo che la F1-75 si faccia valere in questa stagione che vede modelli completamente rinnovati per via delle regole modificate in Formula Uno., Soprattutto mi auguro che la guerra non distrugga tutto quel che di interessante si stava facendo, considerando che in tale contesto ancora una volta l’Italia è quella che paga il prezzo più alto., Lo scenario bellico fa riemergere inefficienze e miopie, si pensi alla mancanza di un piano energetico nazionale al passo con le esigenze, che possono costarci molto caro»., L’accenno all’anomalia italiana è legato alla presenza e alla visione internazionale del gruppo, che ha il suo quartier generale a Rezzato: in totale occupa 3.250 addetti in quindici stabilimenti dislocati in quattro continenti., Il fatturato aggregato del 2021 è stato di 710 milioni di euro, vicino ai livelli pre-pandemia., Per Bonometti, già presidente di Confindustria Brescia e Lombardia, le difficoltà e i rincari energetici si registrano in modo così forte solo in Italia e in parte in Europa, non trovando riscontro nelle sedi OMR in Africa, America e Asia., Nel 2019 è stato festeggiato il secolo di vita, 103 anni fa iniziò l’attività con la produzione di macchine per la lavorazione del marmo per impulso dei fratelli Tirini., Durante la Seconda guerra mondiale l’attività fu convertita in armi per la difesa., Al termine del conflitto l’esperienza nelle lavorazioni meccaniche trovò sbocco nel mondo dell'automotive., Risale al 1955 la denominazione aziendale Officine Meccaniche Rezzatesi, da cui deriva l’acronimo OMR, e l’inizio delle prime collaborazioni con l’Om, oggi Iveco, in quella fase il più grande stabilimento della provincia, nonché autorevole «culla» della meccanica bresciana.

Gli anni Settanta segnarono l’ulteriore impulso, favorito dal perdurare del boom economico e della motorizzazione di massa, con l’espansione della produzione in nuovi settori dell’automotive., Lo sviluppo tecnologico è una leva costante per la crescita qualitativa e quantitativa del gruppo OMR., In questa fase di grande incertezza, con la spada di Damocle delle vetture dotate di motore elettrico che necessitano mediamente di una componentistica minore dell’80% rispetto a quello con motore endotermico, le scelte innovative sono ben delineate., «Per noi l’innovazione è una costante - sottolinea Marco Bonometti - anche in questa fase guardiamo in faccia il futuro, che comporterà, tra l’altro, l’incremento del segmento delle vetture con motori ad altissime prestazioni, per cui realizziamo nuovi telai in alluminio per auto elettriche ed ibride., In particolare, realizziamo telai ottenuti da alluminio riciclato che consente una drastica riduzione, sino al 50%, della CO2 prodotta per via del più semplice processo di produzione»., I nuovi telai sono realizzati a Modena partendo dalle fusioni realizzate nel Bresciano., L’aumento dei volumi negli impianti italiani è accompagnata da crescite ben più robuste all’estero., I telai realizzati nel recente periodo registrano il raddoppio in Cina, una crescita del 300% in Brasile e un incremento ancora più consistente negli Stati Uniti., L’auspicio di Bonometti è che l’Italia industriale si liberi da eccessivi vincoli e possa tornare a vincere nel mondo, magari con la Ferrari F1-75, rinnovato simbolo vincente del made in Italy nel mondo., •., © RIPRODUZIONE RISERVATA