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Cucina tradizionale bresciana: la qualità è a «Kilometri zero»

Tante specialità al bancone: per «Kilometri zero» la qualità è sempre al top PANIGHETTII

È la brescianità che regna alla trattoria, già licinsì, che oggi si chiama Kilometri Zero e che sta in via Montegrappa 17, dove Dario Scolaro e la moglie Gabriella Colombari ci tengono a proporre «le ricette della tradizione bresciana di una volta – precisa Scolaro –; noi non siamo e non vogliamo essere masterchef, non ci interessa destrutturare la materia, se non per determinate scelte fatte da noi., Vogliamo semplicemente copiare le ricette della tradizione bresciana con l’obiettivo di far esclamare a chi prova i nostri piatti: che buono!, Proprio come lo faceva mia nonna».

Questo desiderio dei tempi che furono arrivò nel momento in cui i due diedero una svolta radicale alla loro vita, passando da un lavoro nel settore dell’informatica alla ristorazione., «Non rimpiangiamo la scelta fatta – valutano insieme – l’unico aspetto che ci manca è il tempo libero che ormai non esiste più!»., L’anno del cambio di vita è stato il 2012: fu allora che la coppia aprì in via Veneto un negozietto di frutta e verdura che ben presto divenne una bottega, un punto di riferimento di vicinato e al servizio di chi era ed è alla ricerca di prodotti particolari, locali e genuini.

La sempre più frequente richiesta dei clienti di poter degustare direttamente in loco le eccellenze vendute in bottega, portò, nel 2016, alla nascita di «El Licinsì», in via Montegrappa, dove, dopo qualche tempo, si sposta anche la bottega: «All’inizio avevamo aperto solo uno dei tre attuali spazi – ricorda Scolaro – poi c’è stata l’occasione di fare una seconda sala della trattoria e un terzo locale per la bottega, dove si vendono i prodotti che usiamo anche per preparare pranzi e cene, oltre che gastronomia da asporto»., Vini, formaggi, salumi, carni, farine: tutto rigorosamente da produttori locali, anche perché Kilometri Zero aderisce al circuito slow food, ne sostiene la visione del mondo e l’agire: «Seguiamo la stagionalità di ciò che viene dal nostro territorio così da proporre ogni giorno piatti sani, buoni e genuini – precisa Colombari -; utilizziamo solo materie prime provenienti da produttori locali selezionati dopo un’attenta verifica di parametri di qualità, serietà ed etica nella produzione di ciò che viene proposto., Il nostro menù (che cambiamo diverse volte l’anno) è espressione di quello che di buono la nostra provincia esprime, ogni scelta è fatta cercando di valorizzare materie prime uniche attraverso piatti della tradizione bresciana., Crediamo molto nel rapporto con i nostri fornitori, partner che ci affiancano per garantire alla nostra clientela alimenti che possano incontrare le esigenze di tutti, in una costante ricerca dei migliori prodotti artigianali di qualità del nostro territorio».

La trippa non manca mai, nemmeno in estate, quando viene proposta fredda e in insalata, perché «insieme ai casoncelli, anche questi presenti sempre, è proprio il piatto principe della cucina bresciana – specifica Scolaro – certo, c’è anche lo spiedo ma noi non siamo attrezzati per farlo come si deve, cioè con il carbone e non l’elettrico., Abbiamo una grande attenzione anche per i formaggi, tant’è che nel 2017 abbiamo avuto il riconoscimento del locale del buon formaggio: Silter, Fatulì e Bagoss non mancano mai nella nostra proposta e chi vuole può ordinare un tagliere e comporlo come preferisce scegliendo tra i formaggi e i salumi che sono a disposizione».  •., © RIPRODUZIONE RISERVATA