IL PREMIO

Pallone di Bronzo, Landi lancia la sfida agli «over»

Andrea Landi

Casomai gli andasse «male» la finalissima del Coco Beach, Andrea Landi si porterebbe comunque a casa una piccola consolazione. È stato il giocatore più votato dal pubblico in tutti i tre Palloni: con 129 mila punti ricevuti dai lettori ha superato sia il primatista d’Oro Nicola Dal Bosco (128mila) che il collega di Bronzo Federico Appiani (120mila). Notevole anche l’apporto dei capitani, con 42 preferenze complessive, segno che le sue gesta sul campo non sono passate inosservate. E nemmeno quelle fuori dal campo. Lo scorso 18 aprile Landi è balzato sulle colonne di Bresciaoggi per un gesto di solidarietà non comune. Ha donato un uovo di Pasqua da oltre 10 chili al reparto di Oncologia Pediatrica del Civile. Non da tutti.

IL SUO 2019/20 calcistico è stato un anno di riscatto. A 27 anni (compiuti lo scorso 12 marzo) si è imposto con continuità con la maglia dell’Oratorio San Michele dopo alcune stagioni condizionate da infortuni. Ha giocato in 18 gare e segnato 1 gol, contribuendo ai buoni risultati della squadra e ritagliandosi un ruolo da protagonista nelle gerarchie del campionato. «Ho avuto quello che gli anni scorsi mi era mancato: la continuità - confessa -. Non so come sarebbe andata a finire la mia carriera se fossi stato meglio fisicamente. Ho perso tempo tra vari infortuni. Un anno sono stato fermo del tutto a causa del lavoro, sarei dovuto andare al Saiano in Promozione ma non sarei riuscito a far combaciare vita professionale e sportiva». Anni difficili, per lui, dopo un debutto di tutto rispetto. A vent’anni bazzicava l’Eccellenza con il Ciliverghe. In seguito ha giocato per l’Adrense, in Promozione, quindi è passato al Gussago in Prima. Realtà di alto profilo che gli hanno permesso di mettersi alla prova in contesti stimolanti. Peccato per i troppi infortuni. L’incontro con il San Michele è stato provvidenziale anche per questo. «Ho pensato di scendere in Seconda per far conciliare tutto e provare a giocare con continuità - prosegue Landi -. Quando sono arrivato avevo un po’ di timore riguardo a quello che avrei trovato ma dopo pochi giorni ho capito che non avrei potuto fare scelta migliore. A Travagliato si sta bene, la società è organizzata e ambiziosa. Mi trovo da Dio, non mi è mai mancato nulla e ho a che fare con delle bravissime persone. Inoltre prime del lockdown facendo anche bene». Tanto bene da meritare la nomination, la spinta del pubblico e ora la finale. «Me la giocherò con due grandi avversari come Appiani e Ungaro . Con Tino ho giocato anni fa. Lui a Gussago è come Totti a Roma, un punto di riferimento imprescindibile. È un piacere affrontarlo da avversario in questo contesto. Quanto ad Appiani posso dire di averne sempre sentito parlare come di un giocatore di grande qualità con doti umane importanti. Sarà bello confrontarsi anche con lui. Sono curioso di conoscere i voti dei giurati e, naturalmente, l’esito finale. Vincere? Devo essere sincero, non credevo di arrivare fino a questo punto. Già così posso dirmi molto contento, sia per una soddisfazione personale che per la società, se lo meritano». Come Ungaro e Prandini anche Landi dovrà attendere il 7 luglio. La finale del Coco Beach è stata rimandata di sette giorni a causa delle restrizioni ancora in vigore sul distanziamento sociale e l’uso obbligatorio delle mascherine nei contesti pubblici. Ma un Pallone di Bronzo val bene l’attesa. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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