L’INIZIATIVA DI BRESCIAOGGI.

Specialità, prelibatezze
e voglia di sperimentare:
quando il gelato è amore

Giuseppe Tengattini sfoglia Bresciaoggi dietro al banco dei gelati della sua Milly

Giancarlo Chiari Innamorarsi del gelato è facile in estate ma che l’amore del gelato possa far nascere gelaterie è intrigante. Sul lungolago di Paratico, la gelateria Milly è nata nel 2013, quando Giuseppe Tengattini ha lasciato la pizzeria ai figli. «Sono rimasto nel settore - racconta adesso - scegliendo il gelato che richiede attenzione ai gusti delle persone e alla qualità degli elementi. Sul lungo lago la stagione inizia a maggio e finisce a ottobre con le passeggiate di chi cercare un po’ d’aria». E quali sono i gusti più richiesti? «La mia specialità è Pino Pinguino ma vanno forte i gelati e le granite alla frutta. Nel locale, con le norme attuali, possono stare solo due persone ma ci sono le panchine all’esterno che consentono di gustare il gelato seduti». Quali sono ora i problemi? «L’emergenza Covid ha complicato la vita a tutti, ma non ci si può lamentare: certo adesso ce meno gente e si concentra tutto nel fine settimana, e quindi quest’anno è un vero punto di domanda».

A CAPRIOLO la gelateria da Gino, con un parcheggio per 2-3 auto all’ingresso, separato da un cordolo dalla trafficatissima 469, è una tentazione irresistibile per chi si ferma in colonna. Gino Cominardi, 49 anni, che risiede a Paratico, l’ha aperta nel 2002, dopo vent’anni alla «Gatta», storica gelateria del lungolago di Sarnico: «Dopo 20 anni alla Gatta ha deciso di mettermi in proprio a Capriolo dove con il mio laboratorio ho potuto sperimentare ed inventare il gelato al limone e basilico, con limoni siciliani e basilico nostrano, e creare gelati al mascarpone e al caramello ma anche gelati vegani, torte gelate, granite alla frutta, dolci e pasticcini con gelato. Il gelato è un prodotto che richiede attenzione, amore e rispetto». E a Sarnico non pensa più? «A Sarnico torno la domenica: attacco il carrello all’auto e vendo i gelati alle Residenze del porto alla fine del nuovo lungolago». Chi lavora nella gelateria? «Con me lavora mia moglie e una commessa per consentirmi di tornare a casa a mezzogiorno, a volte arrivano i figli: sono innamorato del mio mestiere». E quando c’è stato l’isolamento? «Ho iniziato a portare gelati e specialità a domicilio e continuerò a farlo per chi non può muoversi da casa».

INVECE a Erbusco, sulla nuova piazza in costruzione di fronte al consorzio del Franciacorta, dal 2006, il bresciano Roberto Piantadosi ha aperto la gelateria Elisir: «Ho imparato a fare gelati a Palosco nella gelateria di quella che era la mia ragazza. Quando ci siamo lasciati sono andato ad abitare a Brescia, dove vivo, ma già allora mi ero innamorato della Franciacorta. Quando un sondaggio mi ha confermato che a Erbusco non c’era una gelateria, mi sono buttato prendendo questo spazio per aprire una gelateria con laboratorio. L’ho chiamato Elisir, pensando al mitico elisir di lunga vita, e a 16 anni di distanza qui sto molto bene. Questa zona mi piaceva e mi piace, anche se ogni giorno devo andare e venire da Brescia, da marzo a settembre». Quali sono le specialità? «Sono diverse: tra le più apprezzate il mandorlato siciliano, con mandorle d’Avola, il pistacchio di Bronte, la cassata siciliana, il torrone ghiacciato, dolci con gelato e granite». E durante la pandemia? «Ho sempre lavorato, portando gelati e altri prodotti e domicilio da marzo ad aprile. Con me lavorano come commesse Ilenia e Barbara, per continuare a curare il laboratorio e creare gelati». •

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