Due persone a giudizio

Nude in foto per il provino, ma il sogno diventa incubo: due ventenni ostaggio di ricattatori online

Foto osè. Le ragazze hanno inviato immagini senza veli

Bellissime. Affascinate entrambe dal mondo dello spettacolo e come tutte le ragazze della loro età, poco più che ventenni, abituate a postare immagini della propria quotidianità sui social. Instagram piuttosto che Facebook. Bellissime e diventate ostaggio di persone che sfruttando il miraggio di un ingresso nel mondo televisivo le hanno contattate chiedendo loro di inviare foto di nudo. Per poi chiedere in cambio «qualcosa» per non diffondere quelle immagini in rete. Dove tutti le avrebbero riconosciute.

L’ipotesi di reato contestata all’inizio dalla Procura tentata violenza privata, nessuna delle due accettò di soddisfare le richieste pervenute - stando alle indagini svolte dai carabinieri - da Kristina B. nata in Ucraina nel 1989 e residente nell’Hinterland milanese, e Daniele G. catanese di trent’anni. 

E ieri, al termine dell’udienza preliminare il giudice Maria Cecilia Vitolla ha rinviato a giudizio i due imputati, entrambi assistiti da Michele Rosa (mentre solo una delle ragazze è assistita da Benedetta Scienza): compariranno in giugno davanti al giudice Sabrina Miceli.

Revenge porn

È diventata negli ultimi anni una delle forme di ricatto più odiose, spesso utilizzata da ex fidanzati, da coloro che sono stati lasciati e per vendicarsi diffondono in rete, o minacciano di farlo, le immagini scattate nell’intimità. Un reato punito severamente, la diffusione sul web di immagini non autorizzate, perché chi lo subisce vive nella paura di diventare oggetto di pubblico ludibrio al punto da evitare qualsiasi contatto con l’esterno.

O vivere sotto scacco come le due giovani veronesi che nell’ottobre 2019, a distanza di una settimana una dall’altra, vennero contattate su Instagram da un utente con un evocativo nickname, «Mediasetcasting26», e da un tal Cristal Pepe su Whatsapp.
La prima ragazza fu contattata il 22 ottobre, la seconda il 29, sulla piattaforma dove entrambe avevano pubblicato foto in costume piuttosto che indossando biancheria intima.

Ma tra i follower si era inserita anche la coppia, si erano conosciuti e due giorni dopo la prima ragazza venne contattata al telefono. Fu su Whatsapp che le chiesero di inviare foto di lei nuda sostenendo che stavano effettuando un casting per una fiction che sarebbe stata girata anche sul lago. La ragazza, che avrebbe già avuto piccole parti in serie televisive, accettò spedendo immagini che la ritraevano senza veli ma col il volto coperto. A quel punto insistettero sostenendo che se non mostrava il volto non avrebbe preso parte a nessuna selezione poiché la parte a lei dedicata comprendeva scene intime. Riluttante ma cedette.

E le richieste proseguirono solo che si rifiutò di esaudirle e a quel punto scattò la richiesta: se non avesse fatto «qualcosa» in cambio le foto sarebbero state diffuse. Si spaventò, raccontò tutto ai carabinieri che scoprirono che l’utenza apparteneva a Kristina B, già segnalata insieme al fidanzato Daniele per episodi simili. Emersero altre denunce e che l’indagata si era trasferita dalla Toscana nel Catanese. Ora li attende il processo.

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