Vicenza

Agguato con il coltello e maxi rissa per una ragazza contesa. Denunciati i due "capi" 15enni

Le pattuglie delle volanti sono accorse d’urgenza e hanno identificato numerosi minorenni TONIOLO

Dalle rapine con la pistola finta alla spedizione punitiva contro il rivale in amore, sfociata in maxi rissa. I due capi della baby gang, che nei mesi scorsi si era già resa protagonista di episodi particolarmente violenti in centro città, entrambi 15enni di origini straniere, sono finiti di nuovo nei guai. I poliziotti della squadra mobile li hanno denunciati alla procura per i minorenni di Venezia per aver aggredito con un coltello un coetaneo nel corso di un agguato trasformatosi in una contesa che ha coinvolto una trentina di giovanissimi. La coppia di bulli deve rispondere di lesioni personali aggravate, minaccia e rissa. Le indagini dei detective proseguono ora per identificare anche gli altri partecipanti. 

L’agguato

L’episodio è avvenuto nel tardo pomeriggio di martedì scorso, ma è stato reso noto solo ieri, al campo da basket nel parco in strada della Coltura Camisana, a Bertesinella. Secondo la ricostruzione della questura, la vittima stava giocando assieme ad alcuni amici quando si sono materializzati all’improvviso i due teppisti accompagnati da una ventina di “affiliati”, cinque dei quali con i volti travisati da passamontagna. Tra loro c’era anche chi brandiva bastoni e altri oggetti contundenti. Uno dei due capibranco ha subito sferrato alcuni colpi alla vittima, ferendolo al viso. L’agguato ha provocato l’immediata reazione degli amici del malcapitato e, nel giro di una manciata di secondi, si è scatenato il parapiglia.

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Il coltello

Chi aveva materialmente preso a calci e pugni la vittima si è poi allontanato, salvo tornare pochi minuti dopo impugnando un coltello da cucina e, sempre sostenuto dai suoi complici, ha iniziato a minacciare di morte il ferito. Non contento, il bullo ha inoltre cominciato a inveire contro i residenti che dalle finestre di casa avevano intimato ai ragazzi di smetterla, avvisandoli di aver chiamato la polizia.

L’allarme

Ricevuta la segnalazione, la centrale operativa ha inviato al parco di strada della Coltura Camisana le pattuglie delle volanti che hanno raggiunto il campo da basket a sirene spiegate per evitare che la situazione potesse degenerare ulteriormente. Alcuni dei partecipanti alla rissa sono riusciti a fuggire. I poliziotti hanno comunque identificato una ventina di minori, compresa la vittima, che ha raccontato loro quello che era avvenuto. Dopodiché il ragazzo si è fatto accompagnare dai genitori al pronto soccorso, dove è stata medicato e dimesso con alcuni giorni di prognosi. 

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Gli accertamenti

L’indagine è poi passata alla squadra mobile. Testimonianze e filmati hanno consentito in breve tempo ai detective di risalire ai due capi della baby gang, che avrebbero organizzato il raid contro il loro coetaneo per una ragazza contesa: uno di loro ha materialmente ferito la vittima, mentre l’altro gli ha dato manforte. Nonostante la giovanissima età, i due minorenni hanno già alcuni precedenti di polizia per reati particolarmente gravi. Lo scorso febbraio erano stati denunciati per aver puntato la replica di una pistola, alla quale avevano tolto il tappo rosso, contro un ragazzino e avergli strappato la collana d’oro. Ma non solo. Si erano resi protagonisti di un fatto analogo anche lo scorso luglio, sempre in città. Uno dei due bulli, infine, era stato denunciato anche la settimana scorsa per aver danneggiato un autobus di linea

Il disagio

«Sono fatti di una gravità inaccettabile – ha evidenziato il questore Paolo Sartori –. Solo l’immediato intervento degli agenti della squadra “volante” ha impedito che gli eventi potessero assumere una connotazione ben più tragica. Le situazioni di disagio giovanile, che spesso stanno alla base di atteggiamenti violenti e aggressivi posti in essere da minorenni nei confronti di coetanei, non sempre sono in grado di dare una spiegazione di quanto accade. Il fatto che i denunciati per questi fatti odierni fossero già indagati per rapina è significativo di qualcosa che va oltre. Occorre che tutte le istituzioni che si occupano a vario titolo di giovani facciano rete per dare una risposta a questo disagio e porre un argine a queste gravissime degenerazioni». 

 

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