Sul Monte Avio per un panorama da tremila metri

Salendo verso il Passo delle Gole Larghe: sullo sfondo il gruppo del Bernina RAVARINIA

L’itinerario di oggi ci porta in alta Val Camonica, nel gruppo dell’Adamello, per salire fino a sfiorare i 3.000 metri sulla cima del Monte Avio., Se il Lago d’Aviolo è una delle mete più gettonate della zona, «La Valletta» che sale verso il Passo delle Gole Larghe e la cima sono invece ambienti selvaggi e ancora poco frequentati., Punto di partenza è il parcheggio della teleferica, poco sopra il Rifugio alla Cascata, raggiungibile su strada asfaltata da Vezza d'Oglio., Il percorso, già descritto in una delle prime puntate di Zaino in Spalla (n., 11, Bresciaoggi del 24/08/1997), segue il segnavia 21, evidente e ben tracciato, ripristinato proprio in questi giorni a seguito di alcuni smottamenti causati dal maltempo del 25 maggio scorso., In breve raggiungiamo il Rifugio Aviolo e, dopo aver ammirato il bellissimo lago nelle cui acque si specchia la parete nord del Corno Baitone, pochi metri dopo l’edificio prendiamo a sinistra il sentiero per il Passo delle Gole Larghe., Originariamente segnato con il n.

35, dal 2005 questo tratto è entrato a far parte dell’Alta Via n., 1 dell’Adamello nella tappa che dal Rifugio Garibaldi conduce proprio al Rifugio Aviolo., Nel primo tratto il sentiero traversa in direzione nord-est per portarsi all’interno del vallone: da qui risaliamo inizialmente tra praterie alpine e rododendri, per finire poi a zigzagare in una classica pietraia adamellina tra i blocchi di tonalite (all’unico bivio, intorno ai 2.230 metri, proseguiamo diritti tralasciando la traccia che sulla destra conduce al Passo delle Plate)., Raggiunto il passo, seguiamo per pochi metri il sentiero che scende in val d’Avio, per poi salire subito alla nostra sinistra (ometto) tenendoci così sul lato destro della cresta che scende dalla vetta., Poco prima che il canale termini sotto una liscia parete verticale, tagliamo in orizzontale verso sinistra, sfruttando una piccola cengia esposta ma ben appigliata: superiamo così il passaggio più impegnativo (II grado) e ricominciamo a salire su percorso non obbligato verso la vetta ormai in vista, arrampicando su roccia più solida, appoggiata e con ottima aderenza., Sulla cima ci aspetta un semplice ometto in pietra: il panorama spazia sulle vette dell’Ortles-Cevedale, poi il Salimmo e la Calotta, le pareti nord e ovest dell’Adamello, Cima Plem e sotto di noi il più alto dei bacini d’Avio, il Lago Benedetto., Si rientra con lo stesso percorso.

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