Zaino in spalla

Nelle Alpi svizzere verso l’Allalinhorn: un 4.000 «facile» da affrontare con preparazione e attenzione

Saas Fee Un bianco paesaggio invernale in Svizzera RAVARINIA

Nelle Alpi svizzere, a nord del Monte Rosa, si sviluppa il massiccio del Mischabel, una lunga catena che comprende ben 11 degli 82 «Quattromila» delle Alpi. Uno di questi è l’Allalinhorn, vetta piuttosto frequentata data la presenza di impianti che facilitano l’avvicinamento e rendono possibile, soprattutto d’inverno, la salita in giornata anche dall’Italia.

Pur considerato tra i 4.000 «facili», vista la quota e la presenza di tratti crepacciati, va affrontato con preparazione e con la dovuta attenzione alle condizioni meteo e del ghiacciaio.

Il tragitto

Raggiungeremo la vetta con gli sci, dividendo la salita in due giorni, pernottando alla Britanniahütte e sfruttando l’acclimatamento consentito dalla notte a 3.000 metri. Raggiunta la Svizzera dal passo del Sempione, si scende nella valle del Rodano sino a Visp, dove verso sud si stacca la Vispertal, una splendida valle che all'altezza di Stalden si divide in due: a destra la Mattertal termina a Zermatt ai piedi del Cervino, noi prendiamo a sinistra la Saastal per raggiungere a circa 1.800 metri la località di Saas Fee.

Qui si deve lasciare l’auto al parcheggio all'inizio del paese: con grande lungimiranza, sin dal 1951 è totalmente interdetto il transito di vetture. Per chi preferisce i mezzi pubblici, la località turistica è perfettamente servita dall’autobus postale che parte da Briga, a sua volta collegata via treno a Domodossola e Milano.

Gli impianti

Con gli impianti di risalita ci portiamo alla stazione di monte Felskinn (si consiglia di verificare gli orari: apertura continua nella stagione sciistica, mentre di solito in primavera vengono effettuate due corse per lo scialpinismo, una la mattina e una il pomeriggio). Finalmente agganciamo gli sci e verso sinistra (est sud est) iniziamo un lungo traverso su pista spesso battuta anche per i camminatori, in direzione degli edifici sopra l'Egginerjoch.

Il tracciato più battuto attraversa poi la conca dove si trovano i laghi del ghiacciaio Chessjen. A seconda delle condizioni della neve, talvolta una traccia passa leggermente più in alto, sotto le pareti rocciose, più veloce ma di tanto in tanto soggetta a scariche di sassi. Deviando decisamente verso sud, in breve si raggiunge la Britanniahütte, dove pernottiamo. Con una sgambata di un quarto d’ora circa, è possibile salire alla piccola vetta del Klein Allalin da cui ammirare, magari al tramonto, il panorama sulle vette circostanti e sull’alta Saastal, chiusa dalla diga del lago artificiale Mattmark.

La descrizione dell’itinerario prosegue la prossima settimana.

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