Egregio direttore, Nave, come credo tanti altri Comuni, ha un assessorato al Decoro pubblico., Nel popoloso centro della valle del Garza l’incarico è affidato all’assessore Carlo Ramazzini, responsabile anche dell’Urbanistica., In un recente dibattito organizzato nella frazione di Cortine per presentare ai cittadini le corpose novità che coinvolgeranno la contrada (Ponte S., Giuseppe, nuova rotatoria fra via Brescia e via S., Marco, parcheggio del cimitero) Ramazzini ha risposto a domande del pubblico che si riferivano a situazioni critiche di strade e marciapiedi., «Per questioni burocratiche facciamo meno fatica a spendere risorse assegnate da Regione o attraverso il Pnrr rispetto a quanto riguarda problematiche nostre, specifiche e sentite mai cittadini, come lo stato di strade e marciapiedi».
Effettivamente le strade di Nave avrebbero bisogno urgente di asfaltature, così come i marciapiedi e altre strutture comunali come la cinta del cimitero cortinese., A mio giudizio, tuttavia, credo che ogni cittadino navense dovrebbe, seppur in piccola parte, assumersi l’incarico di «assessore al decoro pubblico» poiché non si possono imputare solo all’Amministrazione comunale comportamenti incivili individuali come la scarsissima cura nel differenziare gli scarti conferiti nei cassonetti, lasciare escrementi di cani ovunque nonostante i tanti, appositi, raccoglitori specifici posizionati ovunque, non curarsi delle fronde che fuoriescono da giardini e spazi privati., Serve una maggior educazione civica e cura degli spazi comuni anche in vista di una, seppur non imminente, trasformazione della raccolta differenziata nel..., porta a porta., Giusto sollecitare maggior attenzione dall’Amministrazione, ma altrettanto giusto riflettere su comportamenti individuali sui quali è difficile intervenire con multe, sanzioni e telecamere., Non è auspicabile nemmeno il «fai da te» considerando l’episodio di una cronaca recente che ha fatto scalpore: la multa assegnata a un cittadino che aveva richiuso una buca dopo aver sollecitato più volte, invano, l’intervento comunale!, Paolo Ortolani