L’importanza di dialogare e confrontarsi

Gentile direttore, per spiegare perché la varianti sembrano interminabili e di conseguenza molti medici sono restii ad essere vaccinati, mi sono permesso di copiare un estratto di un documento ufficiale che ritengo importante per fare capire che in tema di vaccini inerenti la pandemia in atto, c'è molto da capire e che anche alcune tesi di esperti snobbati da buona parte della comunità scientifica - tra essi figurano premi Nobel -, meritavano di essere ascoltate con attenzione scoprendo che qualche ragione avevano nel sostenere che «non si vaccina mai durante la pandemia, per evitare l'insorgenza di varianti»., Ci sono due modi di interpretare le modalità di intervento e lungi da me pregiudizi no vax che non mi appartengono., Anzi penso che i luminari anziché dominare, ritenendo di essere depositari della verità assoluta, o viceversa anzichè essere discriminati per le proprie idee, dovrebbero dialogare e confrontarsi., Le cosiddette varianti del Covid-19 dovute alle mutazioni del virus, si rivelano essere un ostacolo al conseguimento dell'immunità di gregge, quale obiettivo scontato di un percorso lineare, raggiungibile attraverso le vaccinazioni di massa fatte a tappeto su scala internazionale., Al punto che alcune mutazioni rendono il virus più pericoloso di come era in origine., Sembra di capire e l'incertezza è condivisa dall'Istituto Superiore di Sanità, nel documento pubblicato l'8 giugno scorso., Ma partiamo dall'inizio, per far capire di cosa stiamo parlando: «Una variante si genera quando un virus, moltiplicandosi nell’organismo ospite, subisce una o più variazioni (mutazioni) nel suo patrimonio genetico (o genoma) che lo rendono diverso dal virus originario., Nella maggior parte dei casi, la mutazione non determina cambiamenti importanti nella struttura del virus e nelle caratteristiche dell'infezione., Tuttavia in alcuni casi la mutazione, o la combinazione di più mutazioni, possono conferire al virus "nuovo" (variante) una maggiore capacità di riconoscere le cellule da infettare e, quindi, una maggiore aggressività e velocità di diffusione., In altri casi, il virus modificato (mutato) può diventare resistente alla risposta del sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) che si sviluppa durante l'infezione naturale o in seguito a vaccinazione»., L'incertezza cui mi riferivo, deriva da ciò che essendo imprevedibile e sconosciuto non consente valutazioni che non siano da considerare ipotesi., Infatti è scritto: «Sui motivi che determinano lo sviluppo di una variante di un virus sono state avanzate diverse ipotesi (non certezze scientifiche): - infezione prolungata, se una persona non riesce a guarire da un’infezione, ad esempio perché ha un sistema immunitario compromesso (immunodepressione), il virus può evolversi (mutare) nel tempo all'interno dello stessa persona; - elevato tasso di moltiplicazione (replicazione) e diffusione del virus, la probabilità di comparsa delle variazioni (mutazioni) cresce con l'aumentare della circolazione del virus., È il caso di SARS-CoV-2 che sta infettando la popolazione mondiale sprovvista di difese nei suoi confronti; - pressione selettiva esercitata dalla risposta immunitaria, da farmaci o da vaccini, i virus sono sottoposti a una forte pressione selettiva (la risposta difensiva del sistema immunitario nei confronti del virus che cerca di riprodursi e di infettare altre cellule) che riguarda soprattutto le proteine dell'involucro esterno più esposte all’attacco del sistema immunitario., Sotto l’azione dei vaccini, o anche dei farmaci, che tendono a ridurre la sua moltiplicazione, è più probabile che quegli errori casuali (mutazioni) che danno al virus variato maggiori probabilità di resistere all'attacco degli anticorpi o all'azione dei farmaci antivirali, prendano il sopravvento., Questo risulta in un'accelerazione del naturale cambiamento (evoluzione) del virus».

Nella stessa pagina dell'Istituto Superiore di Sanità si legge anche la situazione inerente le varianti: «Analisi preliminari nel Regno Unito fanno ipotizzare un aumento della gravità della malattia, con maggiore rischio di ricovero in ospedale e di morte in seguito all’infezione con la variante inglese., Inoltre, la maggiore trasmissibilità di quest'ultima si traduce in un maggior numero assoluto di infezioni in atto, con conseguente aumento del numero di casi gravi., Nel caso delle varianti brasiliana e sudafricana, invece, non è stato rilevato al momento nessun aumento nella gravità della malattia o nella mortalità., Nel giro di pochi mesi è aumentata progressivamente la circolazione delle tre principali varianti che al momento sono responsabili di 9 casi di infezione su 10., Esiste poi la cosiddetta variante nigeriana, isolata in Italia per la prima volta a Napoli, che condivide alcune caratteristiche sia con la variante inglese, sia con le varianti brasiliana e sudafricana, ed è parzialmente resistente ai vaccini., Al momento ha una bassa diffusione ed è presente solo in alcune regioni., Ultima a generare preoccupazione è la variante indiana, di cui sono stati segnalati diversi casi in Europa, in particolare nel Regno Unito., Le misure di contenimento in atto (distanziamento sociale), i dispositivi di protezione individuale (mascherine) e il lavaggio frequente delle mani sono comunque in grado di limitare il contagio anche nel caso delle varianti»., Infine il documento mostra l'aspetto delle varianti in rapporto alla resistenza ai vaccini: «Le proteine presenti sull’involucro esterno del virus sono quelle contro cui il sistema immunitario dell’organismo infettato scatena una risposta più forte producendo, ad esempio, anticorpi in grado di riconoscere il virus quando entra nell'organismo e di neutralizzarlo., L'obiettivo del vaccino è proprio quello di simulare un'infezione naturale scatenando la produzione di anticorpi e altri tipi di risposta per neutralizzare il virus appena entra nell'organismo o, comunque, prima che infetti molte cellule., Per questo, ad esempio, con i vaccini anti-Covid-19 attualmente in uso, o in sperimentazione, si introduce nel corpo umano la proteina Spike "preformata" oppure le istruzioni (ad esempio, l'RNA messaggero) per farla produrre da parte delle stesse cellule umane., Ma i vaccini costruiti basandosi sulla proteina del virus originario "non mutato" potrebbero non riconoscere le varianti del virus SARS-CoV-2 comparse successivamente., Diversi studi sono in corso per capire se i vaccini in uso sono efficaci contro le varianti., Al momento, i vaccini sembrano essere pienamente efficaci nei confronti della variante inglese, mentre sembra esserci una minore efficacia per quella sudafricana e quella brasiliana., Ciò significa che queste due varianti avrebbero la capacità di sfuggire parzialmente alla risposta immunitaria indotta dal vaccino»., Claudio Maffei

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