Il CANDIDATO SINDACO/1

Alessandro Maccabelli: «Brescia e Maddalena necessaria una svolta Noi il cambiamento» IL VIDEO

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Il candidato Alessandro Maccabelli intervistato da Mario Mattei

L’obiettivo concreto è quello di entrare in Consiglio comunale, «magari anche con più di un consigliere». L’ambizione è invece di più ampio respiro: «Cambiare mentalità ai nostri concittadini». E il simbolo del movimento è quel «polmone verde» grande amico dei bresciani: ovvero la Maddalena «per la quale ci dovrebbe essere un assessorato dedicato: il nostro monte è troppo importante». Alessandro Maccabelli, candidato sindaco della lista La Maddalena per Brescia, si lancia così in quella che è la sua prima avventura politica in città. E, accompagnato da Gianluigi Lussana presidente del movimento, e da Cesare Gozzetti membro del direttivo, ha fatto tappa ieri nella redazione di Bresciaoggi per presentare candidatura e programma in vista delle elezioni ammnistrative.

Alessandro Maccabelli, quale sarà il vostro traguardo numerico alle prossime comunali?

Certamente puntiamo a raggiungere il 3% ed entrare in Consiglio, con uno, due, magari tre consiglieri. C’è un progetto particolare che stiamo conducendo da tempo, e adesso vogliamo portarlo anche in una sede istituzionale.

Quali sono i temi più importanti del vostro programma ?

La nostra è una delle città messe peggio in Europa, con un’incidenza altissima peraltro di tumori, per quello che riguarda l’inquinamento. Vogliamo smuovere le coscienze, perchè il cambiamento adesso è necessario: l’inquinamento deriva dall’eccessivo traffico, ed è qui che bisogna intervenire.

Un’idea chiara, ma come farlo concretamente?

Un passo alla volta, ma su diversi fronti di intervento. Certo, la scelta di pedonalizzare il centro non è sbagliata, ma è il sistema della mobilità nel suo complesso che va reso più organico. Puntando sulla mobilità in bicicletta: i bresciani sono piuttosto restii ai cambiamenti, ma poco alla volta questa mentalità può cambiare.

Un esempio?

In centro è pieno di negozi sfitti, alcuni di questi potrebbero essere riconvertiti in piccoli depositi per biciclette per favorire la ciclomobilità.

Mobilità significa anche tram: ritenete che il progetto sia valido?

Non è male, ma noi punteremmo sul prolungamento della metropolitana, per rendere ancora più efficiente questo mezzo di trasporto.

Freccia Rossa: cosa fare per poter sperare nel rilancio?

Difficile da dire, c’è un proprietario e prima di tutto si deve parlare con lui. Ma certamente il parcheggio può essere valorizzato: può diventare un punto dal quale possono partire navette elettriche che poi raggiungano i 5-6 luoghi più strategici della città. Può essere una buona idea di riconversione, considerato anche che il centro città non è enorme.

Ma naturalmente, il vostro focus è la Maddalena. Come è possibile rilanciarla?

Uno dei nostri primi obiettivi è farla conoscere: troppa gente ancora non sa che ci sono 16 sentieri, angoli nascosti, versanti da esplorare. E quindi vorremmo creare una app che racconti tutto questo, fatta da esperti bresciani per i bresciani. Poi certamente c’è la salvaguardia ambientale, soprattutto del sottobosco: il fatto che l’80% dei terreni sia privato non favorisce una visione condivisa del problema e delle possibili soluzioni, a maggior ragione dunque ci vorrebbe più condivisione, e coinvolgimento anche del mondo del volontariato per dare una mano. Il recupero del legname del sottobosco poi farebbe anche da prevenzione per gli incendi e potrebbe poi anche andare a favorire la filiera delle centrali a biomassa. E poi non dimentichiamo la pista da downhill da rilanciare, le strutture da recuperare...: queste sono solo alcune delle idee, in Maddalena c’è un mondo da scoprire, e un patrimonio da valorizzare.

Anche attraverso il recupero della funivia?

Il discorso è complesso. Stiamo portando avanti uno studio del progetto, ma prima va recuperato il luogo, la sensibilità; e poi penseremo alla funivia. Come per il Castello...

Ovvero?

Il Cidneo è una fortezza cittadina unica in Europa. Ma non è vivo, non è vissuto. E questo è triste. Sono luoghi amati dai bresciani: bello, importante il progetto dell’ascensore, ma prima vanno restituite le zone alla città. Noi ci stiamo battendo e ci batteremo per questo.

All’eventuale ballottaggio tra i big in lizza, come vi comporterete?

Non abbiamo per adesso preferenze. Se verremo contattati, ascolteremo le proposte e poi decideremo.•.

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