Vocazione vinicola della valle: gli esperti tirano le somme

Vitigni in Val Camonica RANZANICIL

Il progetto Val.So.Vi.Ca., ovvero la Valorizzazione sostenibile della vitivinicoltura camuna, si chiuderà ufficialmente oggi al Polo Unimont di Edolo ma i protagonisti della sua riuscita ne hanno anticipato i contenuti in Comunità Montana a Breno., Proprio l’ente comprensoriale è stato l’ente propulsore di questo piano quadriennale iniziato nell’agosto del 2019, che ha avuto il Consorzio di Tutela Igt Valle Camonica il suo capofila, supportato tecnicamente dalla Fondazione Fojanini di studi superiori, dall’Università degli Studi di Milano (Unimont) e dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Alimentari della stessa Università, con l’adesione di venti aziende agricole e vitivinicole del territorio., Il lavoro di tecnici ed esperti è consistito nella zonazione viticola della valle, che determina attraverso lo studio di un’area di produzione vinicola, l’impatto dei diversi aspetti microclimatici e pedologici sulle qualità delle uve e dei vini che si ottengono, con importanti ricadute sul territorio stesso., Ed ancora è stato consigliato agli addetti l’utilizzo di nuovi vitigni, che resistano alle malattie crittogamiche, realizzando infine un manuale d’uso del territorio di imminente diffusione per indirizzarli nelle scelte sugli impianti, nella gestione del vigneto e nelle scelte genetiche., In dettaglio la zonazione è consistita ed ha riguardato 2 vitigni di uve Manzoni bianco e Merlot, 18 vigneti guida inseriti nelle principali unità pedologiche del territorio, 540 rilievi fenologici, l’analisi di 380 campioni per definire il decorso della maturazione tecnologica, di 430 piante vendemmiate e potate nella stagione invernale successiva, di 430 campioni per determinare la maturazione tecnologica alla vendemmia, di 162 campioni per determinare la maturazione fenolica alla vendemmia e di 54 vinificazioni, degustate da un gruppo di 10 esperti.

La viticoltura della valle per ora è praticata ufficialmente da 23 aziende agricole e vitivinicole coordinate dal 2003 dal Consorzio Tutela Vini Igt, che coltivano 142 ettari di vigneto in un territorio che si estende dal Lago d’Iseo ad Edolo e che essenzialmente consistono in vitigni Merlot, Marzemino, Nebbiolo, Manzoni bianco, Chardonnay e Riesling., Davide Modina dell’Università degli Studi di Milano, oltre a presentare questi dati, ha pure illustrato «la vocazione» delle tre zone, che formano l’areale viticolo camuno: «La parte meridionale che è la più calda e la più precoce, dove i vigneti si sviluppano su terrazzamenti con suoli calcarei mediamente profondi, la parte centrale che corrisponde ai conoide della Concarena, con suoli calcarei e sottili ed un clima più fresco che porta ad uno sviluppo della vite più tardivo rispetto alla parte meridionale e quella settentrionale, caratterizzata da un clima fresco dove la vite cresce su suolo profondi ed acidi e di origine metamorfica e che per questo si differenzia nettamente dal resto della valle»., Il direttore del Consorzio Sergio Bonomelli ha espresso soddisfazione per la positiva conclusione del progetto dopo tre anni e mezzo perché «colloca la Valle Camonica in una posizione d’avanguardia a livello scientifico., È evidente poi che il progetto creerà l’opportunità agli enti pubblici per pianificare e creare azioni sul turismo e sulla ristorazione»., Gianbattista Sangalli, direttore del Servizio Gestione del Territorio della Comunità Montana, ha parlato di un progetto a favore dell’agricoltura «che trova un movimento in crescita e un netto miglioramento dell’assistenza tecnica garantita, con una maggior conoscenza del territorio».•., L.R.

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