Centrodestra già pronto al voto
ma Forza Italia è un’incognita

Vittorio Damiani BATCH

Colpi di scena e conferme si sommano nell’agosto politico di Ghedi. L’annuncio delle dimissioni del vicesindaco Vittorio Damiani affianca l’accordo a destra sottoscritto dai tre segretari di Fratelli d’Italia, Lega Nord e Ghedi Tricolore in vista delle ancora lontane elezioni amministrative del 2019.

La firma all’intesa è appena stata apposta da Federico Casali, Renato Treccani e Ivan Bertocchi, anche se il gruppo di quest’ultimo è stato protagonista di alcuni dissapori con la giunta in carica. Insieme, le tre realtà stanno elaborando un programma comune da presentare ai cittadini sperando ovviamente di bissare il successo delle ultime elezioni che ha consentito loro di governare insieme a Forza Italia (per ora gli azzurri non si sono ancora schierati) per due mandati consecutivi.

«Siamo convinti che soltanto un centrodestra unito e motivato potrà essere riconfermato alla guida di Ghedi - dicono i tre segretari -. Per questo ci siamo impegnati a stendere insieme un programma convincente e credibile, attento alle esigenze dei nostri concittadini. Forti dell’esperienza amministrativa maturata crediamo di poter rispondere in modo concreto ai problemi più sentiti dall’intera comunità».

ALLO STATO l’alleanza non preclude l’ingresso di altre forze politiche che «credono ugualmente in un centrodestra unito, leale e costruttivo». Il riferimento, oltre a eventuali liste civiche, è ovviamente al loro principale alleato, cioè Forza Italia, che tuttavia potrebbe essere interessata a una coalizione più ampia o più spostata verso il centro.

Intanto Lorenzo Borzi, sindaco uscente che marcia verso la conclusione del suo secondo mandato, non può essere ricandidato ed è probabile che miri a posti politicamente più importanti; per esempio in Regione. Resta allora il problema di trovare un candidato sindaco per Ghedi e pare che si stia puntando a un nome trasversale così da pescare consensi in un elettorato meno schierato e comunque più ampio. Ma come è normale a distanza di mesi dalle elezioni, per ora si tratta soltanto di voci.

Nel frattempo, ecco lo scossone di mezza estate: le dimissioni del vicesindaco e assessore all’Urbanistica Vittorio Damiani. Le ragioni ufficiali dell’abbandono all’interno della giunta di centrodestra (che dall’insediamento nel 2014 a oggi ha conosciuto più di una trasformazione) parlano di «un avvicendamento già previsto a inizio mandato all’interno di Forza Italia», partito di cui Damiani è espressione.

Il diretto interessato assicura che non ci sono dissapori con il suo partito e neppure con il sindaco Lorenzo Borzi, che - anzi - ringrazia per avergli dato l’opportunità di fare un’importante esperienza. A sua volta Borzi gli conferma la stima: «Gli ho affidato incarichi di fiducia oltre il suo mandato - ricorda e spiega - perché è una persona leale e preparata con la quale conto di continuare a collaborare».

Già tre anni fa, dunque, quando era stato nominato tra gli esterni, il mandato di Damiani era a termine. Il successore dovrebbe essere Giovanni Cazzavacca, già capogruppo in consiglio che è riuscito ad attirare nell’orbita di Forza Italia tre consiglieri in aggiunta ai due eletti, oltre allo stesso sindaco, a lungo aderente a Fratelli d’Italia. Le dimissioni escluderebbero una candidatura di Damiani a sindaco nel 2019.

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