Dal 1950 mettono in tavola il pane quotidiano

Maria Ferrari, 88 anni, fino a poche settimane fa sempre in negozio

Il panificio dei fratelli Rubens e Benito Almeoni, in via Cavour, a Orzinuovi, compie 70 anni., Oggi non sono più i due fratelli a sfornare ogni giorno pane fresco, ma la loro arte si tramanda e continua a placare l'appetito grazie a due dei loro figli, rispettivamente Giancarlo e Nino, che proseguono l'attività della forneria., Ogni sera, prima di chiudere bottega, i cugini preparano il lievito e ogni notte, alle due, cominciano a impastare., Iniziano con le brioches e le pizzette che vanno messe in forno prima perché hanno un tempo di cottura più lungo e poi è la volta di soffiati, rosette, trecce, ciabatte, della «specialità del giorno» e delle mantovane, che sono il pane delle loro origini., La famiglia che 70 anni fa ha aperto la panetteria Almeoni proviene infatti da Asola (Mn)., Dopo la seconda guerra si è trasferita in terra bresciana e Rubens, che da ragazzo aveva imparato a fare il panettiere, aprì bottega a Ovanengo, frazione di Orzinuovi, nella piazza del borgo, proprio di fronte alla chiesa parrocchiale., Rubens era il fornaio, mentre il fratello Benito si occupava del negozio, dove vendeva alimentari e un po' di tutto, compreso il carbone, e si incaricava della consegna del pane a domicilio, soprattutto alle famiglie di braccianti delle grandi cascine della zona., Molto richieste erano le mantovane, il pane tipico di Mantova ed Asola, e quelle della forneria Almeoni divennero famose quando, cinque anni dopo, i fratelli si trasferirono nel panificio di Orzinuovi.

Nel frattempo Rubens aveva sposato Pasquina Vera, conosciuta a Ovanengo, mentre Benito aveva portato all'altare la fidanzata asolana Maria Ferrari., Rubens impastava e infornava; Benito ha continuato per anni a percorrere con la sua Ape car le strade di campagna per consegnare il pane fresco a domicilio; Pasquina si dedicava alle faccende domestiche e Maria, che era entrata nell'attività, è diventata un'istituzione dietro il banco, dal quale ha servito generazioni di orceani e ha continuato fino a un paio di mesi fa, all'età di 88 anni., Allo scoppio dell'epidemia di coronavirus, figli e nipoti l'hanno convinta a lasciare il banco e la cassa per evitare il pericolo di contagio., «Produciamo solo pane fresco., Niente di precotto o surgelato - assicura Nino -., La sera si prepara il lievito e la notte si comincia., Dalle due fino alle 13 tra impasto e forno»., Al mattino, alla prima sfornata, il profumo del pane fresco di Nino e Giancarlo e delle altre fornerie orceane invade piazza Vittorio Emanuele e le vie del centro., •

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