Escalation di violenza
sui bus: adesso gli
autisti hanno paura

I conducenti dei pullman di linea invocano maggiori tutele

Valerio Morabito L’escalation di aggressione al personale di Apam e Sia e di danneggiamenti ai mezzi pubblici sono un campanello d'allarme che non può essere sottovalutato., Lo sostengono i rappresentanti sindacali del personale che viaggia a bordo dei pullman di linea., La cronaca degli ultimi giorni è eloquente: giovedì in via Matteotti a Carpenedolo, un nigeriano di 36 anni sorpreso senza biglietto è stato colto da un raptus di violenza e dopo aver seminato il panico tra i passeggeri ha infranto con un pugno il vetro del bus., Il tempestivo intervento della Polizia locale ha evitato il peggio e consentito di arrestare il 36enne., Il giorno dopo, invece si è verificata un'aggressione nei confronti di un conducente di un pullman della linea Brescia-Gargnano., Il dipendente è stato insultato e malmenato da un gruppo di baby bulli., «Fino a due anni registravamo quasi un'aggressione al mese sui pullman – ammette Mauro Ferrari della Filt Cgil -: è stato il momento più nero per la nostra categoria., Ora per fortuna i casi sono in calo ma chi lavora con il pubblico deve sempre fare i conti con episodi simili.

Il problema insomma rimane e sarebbe un errore abbassare la guardia»., LA FEDERAZIONE Italiana lavoratori trasporti Brescia della Cgil ha espresso «solidarietà» ai dipendenti coinvolti dalle intemperanze dei passeggeri, e intanto guarda con attenzione alla sentenza di primo grado che sarà pronunciata il 26 febbraio nel processo di Ats contro la Sia., «Il pronunciamento dei giudici potrebbe imprimere una svolta – ammette Ferrari – risolvendo i vari problemi di sicurezza con i quali i dipendenti delle ditte dei trasporti sono costretti a convivere»., Il processo è figlio della denuncia dell’Ats di Brescia contro i vertici di Sia ed è incentrato sulla presunta mancata ottemperanza di tutte le prescrizioni necessarie a mettere in sicurezza i propri dipendenti., I FATTI RISALGONO al biennio tra il 2014 e il 2016, quando le aggressioni agli autisti della Sia erano state numerose., Una media di una al mese, contando le più gravi ed escludendo varie minacce e sputi., Rappresentanti dei lavoratori ed Rsu, esausti della situazione, si erano mobilitati e avevano incontrato i vertici aziendali, chiesto l'inserimento delle paratie di plastica per tutelare i dipendenti., Richieste cadute nel vuoto, così Ats ha deciso di depositare la documentazione in Procura che in seguito ha chiamato in causa i vertici di Sia nel giugno del 2017., • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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