Il pioniere mancato di Salò: «È passato mezzo secolo ma quel viaggio è un sogno»

Il biglietto del viaggio cosmico

Riconquistare la Luna più di cinquant’anni dopo che Neil Armstrong ci ha messo piede per la prima volta il 20 luglio del 1969?, «Teoricamente non bisognerebbe considerarlo tempo sprecato., È un po’ come farsi dare il numero di telefono da una bella donna e chiamarla mezzo secolo dopo»., Non ha dubbi Stefano Campanini di Salò, che sulla luna ha rischiato di andarci davvero., Il suo sogno è ancora scritto su un biglietto ormai sbiadito dal tempo, custodito nel cassetto dei ricordi., Un pass di andata e ritorno per lo spazio mai utilizzato, visto che l’«Apollo» da Salò non è mai partito., STEFANO CAMPANINI a quel tempo aveva 18 anni., Frequentava il liceo scientifico, ex boy scout appassionato di meccanica e fisica, divorava libri d’avventura., E sognava..., «Avevo letto che la Pan American riceveva prenotazioni per il primo viaggio lunare collettivo, e non ho saputo resistere - racconta -.

Nel giro di pochi giorni ho ricevuto un tesserino con il quale avevo diritto alla precedenza assoluta: portava il numero 8495 in scala mondiale., Per qualche anno ho creduto davvero che quel giorno sarebbe arrivato, poi non ci ho più pensato, e ho chiuso la “prenotazione” nel cassetto»., L’idea del viaggio spaziale con destinazione Luna alla portata della gente comune era venuta a Juan Trippe, Ceo della Pan Am, che un anno prima dello storico sbarco aveva deciso di creare il Club «Primi voli sulla luna»., La compagnia aerea aveva deciso di accettare le prenotazioni per i viaggi in orbita, che sarebbero dovuti iniziare nel 2000., Già nel 1917, quando la lista venne chiusa, si erano prenotate quasi centomila persone, compreso il futuro presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan., Ma la compagnia ha chiuso nel 1991, senza mai adempiere ai suoi «impegni lunari»., Stefano Campanini ha dunque abbandonato il suo sogno di essere il primo bresciano a sbarcare sulla Luna., Ma non ha rinunciato a volare, e non solo con la fantasia: da quarant’anni lo fa a bordo dei velivoli dell’Aeroclub Brescia., «TORNARE SUL SATELLITE dopo più di mezzo secolo non è più un “passo” - spiega Campanini -: risorse naturali, studi astronomici, studi medici e cure in bassa gravità sono un punto di partenza per esplorare asteroidi, pianeti e satelliti., Lo definirei piuttosto il passo di una lunga passeggiata iniziata mezzo secolo fa».

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