Medici di base, la rete è sempre più lacerata

I pensionamenti hanno aperto una smagliatura nella rete dei medici di base

•• Complice l’emergenza coronavirus che sta intrecciando la campagna vaccinale anti-pandemia e le influenze di stagione le smagliature aperte dalla decisione di sostituire solo parzialmente i medici di base andati in pensione continua a creare disagi nella Bassa., A pagare dazio sono naturalmente le categorie più fragili come anziani e ammalati cronici., La situazione più complessa si segnala in questi giorni sia a Carpenedolo che a Montichiari, dove circa 120 assistiti sono costretti ad affidarsi a un medico di Calcinato a cui sono stati affidati d’ufficio dall’Ats., Si tratta di una soluzione tampone in attesa della scelta del professionista da parte dei mutuati, ma le liste dei medici sono sature e la precarietà potrebbe durare a lungo., Rivolgersi a un ambulatorio fuori paese crea problemi per i pazienti con gravi problemi di salute e gli anziani che devono affrontare trasferte difficoltose specie se non hanno l’auto a propria disposizione.

Le polemiche proseguono., «Nessuno si scandalizza – ha affermato Cesare che vive a Carpenedolo – se alle persone che vivono in paese viene assegnato un medico a Calcinato?»., E con il trascorrere dei mesi la situazione potrebbe peggiorare, soprattutto a Carpenedolo dove prossimamente andranno in pensione altri due medici., «Spero che qualcuno prenda il posto dei due medici di Carpenedolo che andranno in pensione – afferma Angela che si prende cura di due genitori anziani – altrimenti ci saranno altri pazienti costretti a spostarsi chissà dove per una visita ambulatoriale»., «Noi ci siamo dovuti affidare a un medico di Montichiari – aggiunge Sara che vive a Carpenedolo – e ogni settimana persone anziane sono costrette a spostarsi».•.

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