Prostituzione
minorile: Tosoni
non ha colpe

L’avvocato Ottavia Villini con Patrizio Tosoni al termine dell’udienza BATCH

È entrato in aula con un’accusa pesante, di quelle accuse che lasciano segni profondi. Ed etichette stampate addosso: tentata prostituzione. Ne è uscito con un'assoluzione piena. Patrizio Tosoni, ex comandante della Polizia Locale di Bedizzole e Lonato, è stato assolto «perché il fatto non sussiste». Le parole pronunciate dal presidente della Prima sezione penale del Tribunale di Brescia, Roberto Spanò, sono arrivate ieri al termine di un'udienza lampo, prima e ultima di un dibattimento che ha visto in aula la parte offesa – l’italiano, oggi maggiorenne, che al tempo dei fatti aveva 16 anni – e l'imputato, affiancato dai suoi difensori, gli avvocati Angelo e Ottavia Villini.

«Ho passato un anno e mezzo terribile - ha commentato Patrizio Tosoni al termine dell'udienza -. Non ho fatto nulla, ma mi hanno rovinato la vita. Ora c'è tutto da ricostruire». Come un domino le accuse contro Tosoni, coinvolto in un’inchiesta su rapporti sessuali a pagamento con minorenni condotta dalla Polizia Locale di Montichiari e coordinata dal pm Ambrogio Cassiani, sono cadute una dopo l'altra.

INIZIALMENTE I CAPI d'imputazione erano cinque, ma ad aprile Tosoni, in udienza preliminare, era stato prosciolto con formula piena da ben quattro: prostituzione tentata e prostituzione consumata ai danni di minorenni marocchini e detenzione di materiale pedopornografico.

«Ora è caduto anche l'ultimo capo di imputazione, quello per cui Tosoni era stato rinviato a giudizio - commenta con soddisfazione l'avvocato Ottavia Villini, sottolineando che il suo cliente, anche in questo caso, è stato assolto «perché il fatto non sussiste, non per mancanza di prove» e che è stato lo stesso pm Pappalardo a chiedere l'assoluzione al termine del dibattimento. Giusto ribadirlo, sottolinea il legale, perché «Tosoni è stato accusato di reati pesanti. Ha passato momenti difficili a causa del fango che è stato gettato sulla sua persona, tanto che non poteva nemmeno uscire di casa e ha ricevuto insulti sui social network. È una difesa che abbiamo sentito molto e nella quale abbiamo sempre creduto come penalisti».

Ora, per Patrizio Tosoni, è tempo di voltare pagina. Al lavoro è stato reintegrato a giugno, non come comandante. «Sono contento che la giustizia sia fatta da giudici che entrano nel merito delle questioni - ha dichiarato a caldo -. Su accuse così pesanti bisogna avere la lucidità di andare a fondo, perché si parla delle persone e della loro dignità. Se si accusa, bisogna avere la certezza matematica di quello che si dice. Ora dovrò andare avanti e tutelarmi in forma civile per ricostruire ciò che qualcuno ha voluto distruggere. È corretto che io debba continuare a vivere con l'etichetta addosso per cose che non ho fatto?»

Suggerimenti