le indagini

Evade dai domiciliari: il rapinatore seriale (e improvvisato) di Ghedi finisce in prigione

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Il filmato dei carabinieri

Non ha rispettato le misure cautelari degli arresti domiciliari ed è stato portato in carcere dai carabinieri della Stazione di Ghedi. L'uomo, un28enne residente nel paese della Bassa bresciana e ritenuto responsabile di rapina e tentata rapina ai danni di quattro esercizi commerciali, è evaso nelle prime quarantottore dalla disposizione ai domiciliari eseguita ieri, 8 marzo. 

Il 28enne è stato portato quindi nella casa circondariale “Nerio Fischione” di Brescia.

I fatti

Quattro tappe in un pomeriggio. Non si vedono nemmeno al Giro d’Italia. In quattro ore, poi, è da veri professionisti. Il problema è che l’unica cosa in comune con il ciclismo è la bicicletta usata dal rapinatore per spostarsi tra un colpo e l’altro. E di professionismo non c’è proprio nulla, nemmeno dal punto di vista criminale. Ma è comprensibile che quattro rapine in altrettante ore nello stesso Comune, Ghedi, avessero portato a una più che legittima preoccupazione e allarme sociale non solo tra le vittime.

I colpi e le indagini

Ai domiciliari, arrestato dai carabinieri della stazione di Ghedi, è finito un 28enne che, tra l’altro, abita nel Comune della Bassa bresciana. Fosse stato un lavoro onesto, si sarebbe detto «casa e bottega». Invece, rapinava o tentava di farlo, dileguandosi, poi in bicicletta. Alle 14.30 del 6 febbraio ha fatto irruzione in un centro estetico dove è riuscito a farsi consegnare il denaro contenuto nella cassa: 15 euro.

Poi, alle 17.15, una parrucchiera che ha chiuso a chiave nel negozio impossessandosi del poco denaro contenuto nella cassa. Quindi di nuovo in sella. Quando mancavano pochi minuti alle 18 è entrato in un albergo, intimando a una dipendente di consegnare il denaro in cassa. Ma la cassa non c’era. Lui ha controllato ed era effettivamente così. È ripartito e circa mezz’ora dopo ha riservato le sue attenzioni a un minimarket. Per minacciare ha usato uno dei prodotti in vendita: una bottiglia di birra. Si è fatto consegnare circa 100 euro ed è scappato.

Tutte le vittime delle rapine tentate o messe a segno hanno riconosciuto nella persona poi arrestata, il presunto responsabile. Anche perché, e sarebbe stato difficile cambiarsi con così poco tempo tra una «tappa» e l’altra, la felpa indossata.

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