Sedute consiliari per tutti Lo streaming resta un tabù

Il municipio di Ghedi

La trasparenza, a volte, da impegno politico che dovrebbe essere trasversale diventa dimenticanza., Lo dimostra in parte, a Ghedi, il fatto che le riprese audiovideo e la diffusione in streaming delle sedute del consiglio comunale, convocate in presenza o in videoconferenza, restano un miraggio., Dovrebbe succedere attraverso il sito web del Comune, consultando il quale, una volta archiviato, il materiale dovrebbe poter essere consultato in qualsiasi momento., Lo hanno più volte chiesto le opposizioni, ma la risposta della maggioranza è stata che non c’è stato il tempo per organizzarsi, e ci vorrebbero troppe risorse.

NIENTE DA FARE, insomma, per l’interrogazione presentata dai consiglieri Egeria Ruffo di «Insieme per Ghedi», da Bortolo Trentini, Luigi Scarano e Armando Savoldi di «Costruire la comunità», da Tanya Dabellani per il Pd e da Arturo Marpicati per gli Indipendenti., La richiesta di istituire dirette o differite dei consigli è stata corredata da un elenco spese pari a poche decine di euro: giusto il prezzo di un paio di webcam visto che tutto il resto sarebbe a costo zero., LA MAGGIORANZA risponde che «intanto l’amministrazione ha trasmesso alcuni incontri in streaming e sulle pagine Facebook», ma da febbraio «il presidente del consiglio - afferma Egeria Ruffo - ha avuto un bel po’ di tempo, e sicuramente anche le scarse risorse finanziarie necessarie per regolamentare il consiglio che invece si è limitato a chiudere alla presenza del pubblico»., •

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