«Spy story» in caserma, assolto il comandante

In tribunale si è concluso il processo al maresciallo Bartolini FOTOLIVE BATCH

Il fatto non sussiste. Per questa ragione il maresciallo Stefano Bartolini, ex comandante della stazione dei carabinieri di Gambara, ieri è stato assolto con formula piena. E il fatto non era cosa da poco per un carabiniere. Il maresciallo Bartolini, attualmente in servizio a Como, era accusato d’aver registrato le conversazioni dei carabinieri in servizio a Gambara. Nella vicenda risultavano due le parti offese, una sola delle quali costituitasi parte civile.

Nel processo si è quindi parlato di quel registratore che sarebbe stato collocato sull’armadio del piantone. L’imputato, difeso dagli avvocati Marino Colosio e Francesca Scagliola, ha sempre negato d’aver collocato il registratore vicino al piantone. Ha ammesso d’aver ricevuto, a casa, per posta una pennetta, finita poi distrutta. Su quella chiavetta ci sarebbero state le conversazioni registrate. La pubblica accusa aveva chiesto per il maresciallo la condanna a un anno di carcere con l’accusa di illecite interferenze nella vita privata. Il maresciallo ha comunque negato ogni addebito.

NELL’UDIENZA DI IERI il presidente della prima sezione penale Vittorio Masia ha chiesto se vi fossero repliche e ha quindi letto la sentenza d’assoluzione.

Un’assoluzione importante anche in considerazione delle diverse operazioni, andate a buon fine, condotte dal maresciallo Bartolini alla guida dei carabinieri della stazione di Gambara.

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