il gesto

A Bagnolo un albero ricorderà il sorriso di Christian morto a soli tre anni

Christian Corso morto a soli 3 anni REBONIC

Sette alberi per tenere vivo il ricordo dei bambini di Bagnolo morti in circostanze tragiche negli ultimi anni. Sono stati piantati stamattina, 21 novembre,  nei giardini degli asili e delle medie. Alle 10.45 nell'area verde della materna Ovest è stata inaugurata una Romiglia in memoria di Christian Corso, il piccolo di soli 3 anni strappato alla vita il 29 dicembre del 2017. Vista l'imponenza della pianta - del peso di circa 250 chili – è stato necessario scavare il terreno con la ruspa: l'intervento, per motivi di sicurezza, è stato completato venerdì. «Cinque anni fa avevo piantato un alberello nel giardino della scuola – spiega Carmela, la mamma di Christian -, ma purtroppo, anche a causa della siccità, non cresceva più. Per questo sono grata a tutti, e soprattutto alla scuola, per questa bella iniziativa».

La morte di Christian ancora senza un perché

Carmela e il marito Nando aspettano ancora di sapere perché il loro piccolo Christian è morto. Il bambino si trovava con i genitori e la sorellina Martina ad Ercolano per le vacanze di Natale a casa dei nonni. Il 28 dicembre si era sentito male, aveva febbre alta e dolori di pancia. Portato al pronto soccorso dell’ospedale Santobono di Napoli, i medici, dopo averlo visitato, l’avevano dimesso con la prognosi di una banale influenza.

Qualche ora dopo però il bimbo era peggiorato, respirava a fatica ed era stato nuovamente ricoverato d’urgenza al Santobono. Ma era troppo tardi. I risultati dell’autopsia parlarono di polmonite fulminante e ischemia duodenale. Secondo i legali della famiglia, una semplice radiografia quella notte avrebbe potuto salvare la vita al bimbo.

Le indagini 

I due pediatri del Santobono sono stati indagati per omicidio colposo. Da allora, i genitori di Christian sperano di arrivare alla verità. «L’inchiesta va avanti, ma non è ancora chiuse – sottolinea Carmela -. Purtroppo la giustizia è lenta, ma noi continuiamo a combattere. Per quanto si voglia cercare una giustificazione a quanto accaduto, il nostro Christian non c'è più, il nostro dolore non passerà mai. E ogni volta che dobbiamo affrontare le tappe giudiziarie di questa vicenda i ricordi tornano, e fanno male. Ogni volta è una ferita che si riapre». •. C.Reb.

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