Un incubo che ritorna Si rivede la legionella

Allarme legionella nell’ospedale di Montichiari dopo l’arrivo di un paziente al Pronto soccorso

Decisamente questo non è un bel momento dal punto di vista sanitario, e gli incubi peggiori si stanno concretizzando favoriti anche dalla pesantissima situazione climatica che si protrae da mesi., Sorvolando sulla West Nile, l’ultimo motivo di preoccupazione in ordine di tempo si è manifestato nelle ultime ore nell’ospedale di Montichiari, dove nella mattinata di venerdì è stato accertato un caso di legionellosi esaminando un paziente appena accolto nel Pronto soccorso., Immediatamente è scattata la procedura di isolamento e profilassi nei confronti della persona interessata, con l’attivazione di una serie di procedure e dispositivi che hanno coinvolto i medici e gli infermieri presenti nel presidio.

Stando alle informazioni raccolte nella struttura sanitaria, il paziente è residente nella Bassa orientale e le sue condizioni di salute non sono gravi, ma c’è un altissimo livello di attenzione per bloccare l’eventuale diffusione di questo pericoloso batterio, perfettamente a suo agio nell’acqua (stagnante ma non solo) e nel fango e in grado di diffondersi anche per via aerea, creando preoccupazioni anche ospedaliere per l’intenso utilizzo dei sistemi di condizionamento necessario in questo periodo., Nella Bassa è ancora ben vivo il ricordo dell’epidemia di polmonite da legionella dell’agosto del 2018 che, originata probabilmente dal Chiese, causò sette morti e oltre mille contagiati, un dramma ancora ben presente nella memoria di diversi paesi., Per mesi i Comuni di Carpenedolo, Montichiari, Acquafredda, Visano e Remedello furono al centro delle cronache, suscitando suggestioni e ipotesi, anche fantasiose, sull’origine del problema.•.

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