Una cordata per la suora santa

Suor Damascena Scalvini BATCH

Ha tutta l’intensità della fede popolare la campagna lanciata a Comezzano Cizzago per proteggere i resti di una religiosa da decenni al centro di una vera devozione. L’ha lanciata l’ex sindaco e storico locale Andrea Maina, dopo aver scoperto che la sua tomba deve essere svuotata per ragioni di regolamento.

I resti della suora delle Poverelle Damascena Scalvini, morta il 26 agosto del 1945 durante un intervento chirurgico nell’ospedale di Orzinuovi per curare una grave forma di gastrite, non possono più restare nel cimitero di Cizzago: «O qualcuno paga un rinnovo della sepoltura oppure ciò che resta finirà nella fossa comune - spiega Maina -. La comunicazione è arrivata ad aprile dal Comune al parroco don Giordano Bettenzana, e così ho iniziato a informarmi sulla storia di questa suora».

La devozione per Damascena, originaria di Concesio (era nata nel 1911 nella cittadina della bassa Valtrompia), era molto forte fino agli anni Ottanta: nell’immaginario locale era considerata una sorta di santa. Tanto che nel 1983, arrivata la prima occasione per disseppellirla, i fedeli pagarono per tenerla nella sua tomba. La poverella era stata una maestra nella scuola materna cizzaghese dal 1938 alla data della sua morte. «Già nello stesso 1945 - ricorda lo storico - la comunità ne pretese la salma, che diversamente sarebbe finita all’ordine religiose. Così accadde negli anni Ottanta e ora si ripropone il problema, visto che dalla loro sede di Bergamo le Poverelle hanno già confermato la volontà di far rientrare la cassetta per sistemarla in uno spazio cimiteriale riservato».

Ed ecco l’appello lanciato dall’ex sindaco; un appello ai generosi credenti da accogliere però entro l’autunno, visto che a ottobre è prevista l’estumulazione.

«Nel 1945 don Carlo Pollonini fu il primo a opporsi alla dipartita della suora - ricorda ancora lo storico -. Nel 1983 è riaccaduto: ora spero che per i poco più di mille euro necessari alla traslazione si possa trovare qualche benefattore disposto a farsi avanti per tenere a Cizzago quella che consideriamo una santa».

Infine Maina va anche oltre: «E suggerisco anche di creare un primo famedio, finora assente, nel nostro cimitero, per poter conservare in paese le spoglie dei nostri religiosi». M.MA.

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