LE RICADUTE DELLA GUERRA

Accoglienza e sanità: domani il summit tra prefetti e Bertolaso

Nel Bresciano sono attesi almeno 15 mila profughi ucraini

Sarà una settimana decisiva per organizzare l’accoglienza dei profughi attesi dall’Ucraina in Lombardia e a Brescia. Con una previsione di circa 15 mila persone in cerca di una sistemazione in provincia, la Prefettura ha confermato come nei prossimi giorni proseguiranno le riunioni tecniche per predisporre regole di ingaggio e soprattutto allineare la macchina dell’accoglienza provinciale con il resto della Lombardia. In questo senso il prefetto Maria Rosaria Laganà ha annunciato per domani il primo incontro tecnico tra prefetti e Guido Bertolaso, nominato coordinatore dell’emergenza Ucraina per Regione Lombardia.

«Auspico che ci sia buona risposta alle richieste di ampliamento dei posti - ha detto Laganà-. Anche l’accoglienza a titolo gratuito va assolutamente incoraggiata. Rimane il dubbio sui numeri che si dovranno avere per far fronte all’emergenza». Così domani pomeriggio la prima riunione a distanza tra i prefetti lombardi e Bertolaso dovrà dirimere i dubbi e indicare la strada burocratica da seguire. La Lombardia si sta preparando per accogliere circa 100mila profughi così come confermato nei giorni scorsi dal governatore della Lombardia Attilio Fontana. «Stiamo predisponendo un piano per la distribuzione dei profughi al livello regionale e individuando le strutture alberghiere e residenziali che possono essere utilizzate, e abbiamo riattivato i cosiddetti Covid hotel - ha spiegato Fontana -. La stima sui profughi deriverebbe dal numero di ucraini attualmente residente in regione: 55.000. Per dare ospitalità a tutte le persone a loro direttamente collegate (parenti che stanno arrivando dall'Ucraina), la regione sta dialogando anche con Aler. Per alcune cose, come i Covid hotel, siamo già pronti, ma per il piano complessivo c'è ancora bisogno di qualche giorno».

Intanto sono state definite le linee guida per l’assistenza sanitaria sul territorio lombardo che sarà garantita gratuitamente a tutti i cittadini provenienti dall’Ucraina e in fuga dalla guerra, che abbiano necessità sanitarie per patologie acute o croniche. I profughi ucraini dovranno effettuare un test molecolare o antigenico entro 48 ore dall’ingresso in Italia. Per il test occorre recarsi gratuitamente e senza appuntamento presso i Punti tampone delle Asst. I minori, le donne in stato di gravidanza e coloro che hanno un visto rilasciato in area Schengen possono ottenere l’iscrizione al Servizio Sanitario Regionale recandosi presso le strutture individuate dalle ATS. Verrà rilasciata una tessera sanitaria provvisoria. Gli altri profughi Ucraini possono ricevere il codice STP (Straniero Temporaneamente Presente), necessario per poter ottenere prestazioni e prescrizioni.•.

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