OBIETTIVO 2023

Capitale della cultura: la sfida ora accende due «città illuminate»

«La città illuminata» sarà il concetto che accompagnerà l’avventura di Brescia e Bergamo capitale della cultura 2023

Quanti e quali sogni sulla città del presente, del passato e del futuro stanno coltivando i cittadini e le istituzioni di Brescia e Bergamo per realizzare il mandato di capitale della cultura 2023? Lo scopriremo a partire da oggi, in modo graduale: quel che sappiamo è che la costruzione di questa identità culturale binaria sarà conosciuta nel mondo con il nome «La città illuminata», nel senso tecnologico-scientifico ma non solo. E oltre a questo, sappiamo che quasi tutte le città che di recente hanno avuto il ruolo di capitale della cultura hanno visto aumentare del 40% il numero dei visitatori. Il lavoro collettivo dietro la costruzione del dossier - e di un più dettagliato «palinsesto» - è in pieno divenire ma proprio il 15 settembre cade la data di una prima fondamentale raccolta dei progetti da parte di tutte le realtà che stanno interagendo con le amministrazioni delle due città (la cabina di regia è infatti formata da sindaci e assessori alla Cultura con il centro Ask dell’Università Bocconi).

La progettualità immaginata in questi mesi - dalla piccola associazione di quartiere al grande partner istituzionale - è contenuta in quattro «cassetti» concettuali: Vulnerabilità, Città-Natura, Tesori nascosti, La Città che inventa. Il disvelamento delle proposte sarà graduale, non tanto per una questione di strategia di comunicazione quanto perché in questa fase il lavoro sui tavoli è continuo e ancora esplorativo, le riunioni e i video-incontri tra le giunte quotidiani. L’altro motivo per cui la situazione è fluida è legato direttamente alla copertura finanziaria, la cui base di partenza di circa 6 milioni è nota ma che potrebbe essere ampliata o, nella migliore delle ipotesi, raddoppiata. Le tappe di avvicinamento all’obiettivo sono tante e la sfida è complessa, soprattutto perché in questo caso non si tratta di un’unica città che gestisce la narrazione e le scelte ma di un tandem di capoluoghi lombardi che, per fortuna, avevano già iniziato in tempi non sospetti a dialogare, per costruire nuovi scenari.

In ogni caso «il 2023 non è un punto di arrivo, anche se tante cose ci saranno utili adesso. Molte delle proposte e dei progetti metteranno sicuramente radici, anche grazie alla spinta propulsiva della mappatura delle realtà culturali sui territori» che contribuirà alla nascita di nuovi festival e all’apertura di spazi che prima non esistevano o che erano inaccessibili, come spiegato dal vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Brescia Laura Castelletti. Tra questi luoghi un posto di rilievo potrebbe occuparlo proprio l’ex cinema Crocera che sorge nell’area tra via San Martino della Battaglia e via Moretto, di cui Eugenio Barboglio ha ricostruito la complessa stratificazione (con le varie ipotesi di restauro e rigenerazione) nell’edizione di Bresciaoggi del 13 settembre.

L’ipotesi in campo, non potendo contare sul rifacimento del tetto, non coinvolgerebbe il braccio lungo dell’antico ospedale della Crociera di San Luca ma quello corto che ospitò la sala cinematografica dagli anni ’50. «Stiamo tuttora vagliando più di uno spazio, tra cui quello dell’ex Cavallerizza, dialogando con il settore dell’Edilizia monumentale, per ospitare mostre ed eventi del 2023, tra cui una grande esposizione studiata dall’Aab con la realtà omologa di Bergamo. E senz’altro interventi e installazioni di segno contemporaneo, visto che in proposito ha preso forma un tavolo specifico, inizialmente non previsto» aggiunge Castelletti. Il prossimo passaggio è un appuntamento di condivisione allargata della fase preparatoria: una commissione Cultura congiunta Brescia-Bergamo via piattaforma digitale all’inizio di ottobre, cui prenderanno parte gli esponenti di tutto il mondo politico dei due Consigli comunali. A novembre dovrebbe essere pronta la stesura del documento che delinea il dossier: passaggio in aula con comunicazione o delibera entro dicembre, infine presentazione al Ministero entro fine gennaio 2022.•.

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