IL MALL IN AGONIA

Tabaccaio, bar, parrucchiere: al Freccia Rossa solo tre attività resistono

Chiuso anche il supermercato Italmark al Freccia Rossa, per il centro commerciale adesso comincia la fase delle incognite totali: cosa succederà? GOFFIL

Al Freccia Rossa anche il supermercato Italmark ha abbassato la saracinesca e tra le corsie sono soltanto tre le attività a resistere: il bar, il parrucchiere e l’edicola con annessa tabaccheria. I pochissimi visitatori del centro commerciale come l’ossigeno ad alta quota sono sempre più rarefatti. Laddove un tempo erano consumatori voraci, adesso sono sparuti turisti in questa cattedrale nel deserto.

La saracinesca del supermercato è abbassata e porta un piccolo annuncio: «Il 22/01 chiude questo supermercato». Alcuni lavoratori della struttura rivelano: «Sabato era l’ultimo giorno e ieri hanno soltanto svolto l’inventario. Del futuro del centro commerciale non si ha idea». C’è chi si sofferma a leggere un piccolo foglietto di carta incollato con il nastro adesivo alla serranda della lavanderia.

«Si è spostato al Nuovo Flaminia- commentano - e qui che cosa ci faranno?». Infatti per la lavanderia l’apertura al Freccia Rossa sarà soltanto per le consegne. Se il «rosso» della Freccia è sempre più sbiadito, il cremisi scintillante spicca sui due nastri che impediscono l’accesso alle scale mobili per il primo piano. Questi due giganti metallici, un tempo scorrevano a pieno carico per ore, invece, adesso sono fermi in attesa di un fattore esterno che possa ripristinare le lancette a quindici anni fa, quando il 21 aprile 2008 la maestosa struttura a ridosso del centro cittadino svettava in tutto il suo splendore.

Il custode, solitario nei 30 mila metri quadri conferma. «Non c’è più niente al piano di sopra. - spiega - Sono rimasti soltanto il parrucchiere, la tabaccheria-edicola e il bar. Adesso è così, mi dispiace». È rimasto un solo guardiano a presidiare l’intera struttura ed evidenzia le difficoltà. «Più negozi chiudono, peggio è- spiega - Noi vigiliamo giorno e notte. Purtroppo, in nostra assenza è già capitato che qualcuno tentasse di intrufolarsi». I tempi dell’apertura al pubblico sono sempre meno. «Quando il cinema era aperto, la chiusura rispettava la programmazione poi, si è ridotta alle ore 20 seguendo gli orari dell’ltalmark e adesso probabilmente sarà ulteriormente ridotta tra le 19 e le 19.30 ossia alla chiusura del bar», spiega un lavoratore della struttura. Ma c’è di più, gli ultimi operatori temono soprattutto per il proprio futuro, in un contesto economico tutt’altro che roseo.

«Nel caso in cui dovessero chiudere qui, spero possano ricollocarmi in un’altra struttura - sottolinea uno di loro - Non ci dicono nulla fino all’ultimo». In mezzo a tanta desolazione c’è ancora chi ha deciso di non arrendersi. «Noi non chiudiamo! Noi restiamo», hanno scritto i titolari del bar tabacchi su un foglio che hanno attaccato all’attività. D’altronde i bresciani avrebbero a disposizione l’ultimo, prezioso servizio che offre questa cattedrale nel deserto. Infatti considerato l’ampissimo parcheggio custodito e la posizione strategica (a pochi passi sia dalla stazione sia dal centro storico), gli automobilisti potrebbero utilizzare il parcheggio ormai vuoto. In fondo è sufficiente bere un caffè, oppure acquistare un quotidiano e con poco più di un euro può posteggiare l’automobile nella struttura senza limiti di tempo.•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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